In un brevissimo opuscolo, dedicato all’etica professionale, D. von Hildebrand (1935) imposta tutto il suo discorso sulla distinzione, insolita ma significativa, tra quella che egli chiama la professione primaria e le professioni secondarie. La professione primaria,
Le particolari professioni che l’uomo svolge nell’ambito dell’organizzazione sociale del
Per alcune professioni più prestigiose e maggiormente cariche di responsabilità le stesse organizzazioni professionali, che inquadrano i membri di queste professioni, hanno già da tempo elaborato una raccolta di norme di comportamento etico, vincolante per i loro membri, cui viene dato il nome di codici di deontologia professionale: tali codici non intendono proporre un sistema globale di etica della professione, e tanto meno le ragioni profonde, di natura ideologica o religiosa, dell’impegno morale o il modello ideale di uomo che tale impegno aspira a realizzare; in una società pluralistica come la nostra una simile scelta ideologica sarebbe chiaramente impensabile; essi intendono soltanto vincolare, magari attraverso particolari
Naturalmente resta al singolo professionista il compito imprescindibile di ancorare queste norme deontologiche a una più globale e convincente visione del significato dell’impegno morale umano nel suo insieme, attraverso specifiche scelte personali di natura ideologica o religiosa. (Etica della comunicazione).
Fonte: Gatti Guido , Deontologia – A. Deontologia della comunicazione, in Franco LEVER – Pier Cesare RIVOLTELLA – Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (08/12/2018).