[Test] Garmin Varia Radar per bicicletta

La sicurezza in bici è molto importante, in particolare modo se i nostri allenamenti o semplici girate sono su strada. A questo proposito abbiamo voluto testare un prodotto molto pubblicizzato, anche da un noto ex campione di , per capire l’efficacia di un prodotto specifico, ovvero il radar varia della Garmin.

Il prodotto ha due opzioni di acquisto, cioè il base che si abbina ad un edge gps compatibile ed uno che, invece comprende uno strumento anteriore da applicare sul manubrio o sulla pipa.

Noi abbiamo testato il Varia Radar base, cioè quello da abbinare all’Edge GPS.

Spacchettiamo l’involucro e troviamo un cavetto usb per la ricarica e due manuali in varie lingue compreso la garanzia.

Leggiamo in breve quanto scritto nel manuale, e carichiamo il radar. Il giorno dopo, grazie al montaggio e connessione svolto da Gianni Bartoli, titolare del Bicisport – , nella nostra bici, andiamo a testare su strada il prodotto.

Nello strumento GPS compatibile, il nostro è un Edge 1000, appare a destra e sinistra una striscia trasparente che ha tre colorazioni: verde, arancione e rosso. La differenza è sulla velocità del veicolo che sta per arrivare da dietro; quindi il rosso segnala una testa a padella che va a forte velocità!

Oltre alla segnalazione abbiamo anche un bip, un pò esile poiché lo si sente poco.

In alto all’angolo di destra ci sono delle linee curve che segnalano il radar in funzione; rimangono fisse.

Sempre nell’Edge appare sul monitor, a destra o se uno vuole a sinistra (la scelta avviene dalla sezione apposita), quante vetture stanno dietro alla distanza di 140 metri…le quali vengono segnalate con pallini bianchi che scorrono su questo binario visivo. Ogni vettura che passa oltre la vostra bici, le due strisce diventano di colore verde.

A cosa serve il radar ? Prima di tutto a segnalare le auto che arrivano, ma non solo.

Coloro che sono dentro la propria autovettura vedono sulla vostra bici un rettangolo con dentro delle luci; partono da due a dieci punti luminosi abbastanza forti, come un monito ad essere prudenti e rallentare in prossimità del vostro veicolo a due ruote e tenersi lontani da voi.

 

Abbiamo riscontrato qualche difetto, anche notevole.

Ad esempio, se con la bici gravel entrate nello sterrato e decidete di spegnere il radar, quando lo riaccendete, esso in modo enigmatico perde il segnale di connessione con il vostro GPS, pur essendo segnalato in alto sul monitor.

La medesima accade qualora con la MTB uscite dal tratto di sentiero ed entrate su strada…il radar, se in precedenza era spento, perde la connessione con il GPS e/o lo strumento montato sulla piega.

Cosa fare? Dunque se avete la connessione mediante il GPS, bisogna fermarsi, verificare se in zona non avete interferenze tipo tralicci, andare sulle connessioni e disattivare/riattivare il radar, il quale si sveglia e rientra in funzione. Cosa fare se avete lo strumento al posto del GPS? Spegnere e riaccendere. Altrimenti l’unica soluzione è lasciare acceso il radar…ma questo comporta una riduzione della batteria di almeno il 40%.

Un secondo difetto, secondo noi da tener conto, è una zona buia del radar, cioè il mancato rilevamento quando avete un autobus o un camion e dietro di essi c’è una fila di vetture.

Strano…ma reale. Sembra che il radar riconosce il primo veicolo, ma gli altri no….la causa è dovuta dal fatto che il mezzo di trasporto copre l’ampiezza del radar.

Una situazione enigmatica di radar non connesso è avvenuta durante una uscita con pioggia; in pratica il radar andava ad intermittenza…

Quando si è in più ciclisti ad avere il medesimo radar acceso, a volte avrete una rilevazione dei ciclisti posteriori, altre volte non ci sono.

Nel caso sopraggiunge un veicolo e tutti i ciclisti hanno il radar, la cosa strana è che soltanto il primo ciclista con il radar e l’ultimo vedono sul monitor del GPS la vettura, gli altri rimangono al buio. Questo se procedete in fila indiana.

I ciclisti che vi arrivano da dietro non sono segnalati dal radar e, quindi non rilevati; Un difetto da non poco conto.

Le moto vengono segnalate in ritardo, cioé quasi vicini a voi…in pratica a poco più di 20/30metri.

Un difetto, se così possiamo definirlo, è la scarsa tenuta della batteria…ovvero 4 ore nette o quasi se il radar non lavora continuamente, altrimenti può scendere anche a due ore. Poi attenzione a tenere luce accesa o lampeggiante, anche su questo la batteria influisce diminuendo la carica.

Consigliamo comunque di montare una luce posteriore rossa di emergenza, anche da pochi euro, qualora le luci del radar si spengono, in particolare per le uscite serali, quindi avete necessità di farvi vedere dai veicoli che sopraggiungono dietro di voi.

Per il resto il radar svolge una funzione di sicurezza sia per chi in auto vede le luci sulla vostra bici, come una sorta di rallentatore visivo, sia per voi che avete sul monitor del vostro gps la situazione sotto controllo.

Quanto costa il radar ? Sui 200 Euro! I ciclisti intervistati si sono divisi fra quelli che ritengono un prezzo elevato e quindi preferiscono una luce standard posteriore e continuare a girare il capo a sx o dx, per capire la situazione posteriore e chi, invece ritiene che spendere questi soldi è un investimento alla propria sicurezza sul veicolo a due ruote.

Noi di Ridersbike.net diciamo che la sicurezza non ha prezzo, ovviamente in effetti duecento euro sono un pò troppi…probabilmente se costasse 130/140 Euro agevolerebbero i ciclisti ad acquistarlo, essendo un prodotto per la loro sicurezza. Ma le aziende guardano al profitto.

Peraltro al momento è l’unico prodotto, salvo il contrario, ad avere queste caratteristiche specifiche di radar per bici da strada.

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