Italia – Ferrara, Abbazia di Pomposa ed i mandala

L’Abbazia di Pomposa situata nel di Codigoro in provincia di Ferrara è un’abbazia risalente al IX secolo e una delle più importanti di tutto il Nord Italia. L’abbazia che noi oggi ammiriamo venne consacrata nel 1026 (quindi edificata prima) dall’abate Guido. Alla il magister Mazulo aggiunse un nartece con tre grandi arcate. Ebbe una grande importanza per la conservazione e la diffusione della cultura durante il Medioevo, grazie ai monaci amanuensi che vi risiedevano. In quest’abbazia il monaco Guido d’Arezzo ideò la moderna notazione musicale e fissò il nome delle note musicali. Fra il 1040 e il 1042 vi soggiornò anche il ravennate Pier Damiani, chiamato a istruire i monaci.

All’interno di questa Abbazia troviamo dei Mandala collocati nelle colonne, cioé letteralmente: «essenza» (maṇḍa) + «possedere» o «contenere» (la); tradotto anche come «cerchio-circonferenza» o «ciclo», entrambi i significati derivanti dal termine tibetano dkyil khor) è un termine simbolico associato alla cultura veda ed in particolar modo alla raccolta di inni o libri chiamata Rig Veda.[1]

Per quale motivo nell’Abbazia esistono questi mandala ? Un Mandala è uno schema che rappresenta l’intero ciclo dell’esistenza. La sua forma circolare è la raffigurazione di un universo olistico. Le forme dei mandala sono naturalmente presenti nel mondo organico, sono visibili nella struttura dell’atomo, dei cristalli, dei fiori, nei sistemi solari e nelle onde. Ma il mandala è anche un valido supporto per il cammino dell’uomo di oggi, che è disorientato, per ritrovare la strada verso il Sé.[2]

Questi mirabili esempi di mandala si trovano già nel primo Medioevo, mostrando perlopiù Cristo nel centro ed i quattro evangelisti o i loro simboli ai quattro punti cardinali. Inoltre possiamo osservare figure mandaliche nei rosoni delle nostre chiese.

NOTE
[1] Enciclopedia Wikipedia
[2] estratto da una Conferenza a cura di Tiziano Tamussi

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