Artico, Russia intraprende massiccio potenziamento militare

La scorsa settimana il Ministero della Difesa russo ha pubblicato un video ove si vedono tre sottomarini nucleari che hanno sfondato, simultaneamente, una lastra continua di ghiaccio galleggiante vicino all’arcipelago della Terra di Franz Josef, nell’Oceano Artico a nord del Mare di Barents.

I sottomarini fanno parte della spedizione Umka-2021, che significa “orso polare” nella lingua siberiana Chukchi, e comprende oltre 600 membri del personale militare e civile, incluso il personale della Russian Geographical Society.

I tre sottomarini hanno rotto il ghiaccio spesso 5 piedi (1,5 metri) per emergere a meno di 300 metri l’uno dall’altro contemporaneamente, “per la prima volta nella storia della Marina”, ha dichiarato il comandante della marina russa, l’ammiraglio Nikolay. Lo ha detto Evmenov al presidente russo Vladimir Putin in una videochiamata televisiva.

Sebbene l’esercito russo non abbia identificato i tre sottomarini, The Barents Observer riferisce che a bordo ci sono missili balistici a Delta-IV ed il terzo è un recente mezzo di classe Borei più recente; il nome della classe deriva da Borea, il greco del vento del nord. Ciascuno dei sottomarini può trasportare fino a 16 missili nucleari.

Osservando immagini satellitari vediamo un massiccio accumulo di mezzi militari, lungo la costa artica della Russia, con installazioni dell’era Guerra Fredda in fase di ristrutturazione, mentre l’area vicino all’Alaska ora ha bombardieri, jet MiG31BM, nuovi sistemi radar e depositi sotterranei per ad alta . Tutto questo viene fatto per proteggere la costa settentrionale della Russia e aprire una rotta di spedizione chiave dall’Asia all’Europa.

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