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L’aumento dell’uso militare di veicoli aerei senza pilota telecomandati (UAV), comunemente chiamati droni, è stato sorprendente. Da un’oscura tecnologia originariamente utilizzata per il tiro al bersaglio, i droni sono diventati centrali nel modo in cui le forze armate combattono le guerre e proiettano il potere all’inizio del ventunesimo secolo.
Mentre gli Stati Uniti e Israele hanno monopolizzato il campo per oltre un decennio, un numero crescente di paesi, tra cui Cina e Turchia, ora produce ed esporta una serie sorprendente di droni armati telecomandati militari.
Descriviamo qui, nel modo più accurato possibile, quali paesi stanno attualmente utilizzando droni armati (NATO di classe II e III), sia attraverso lo sviluppo di modelli indigeni che acquisendoli da altri paesi.
Sebbene diversi in modo significativo, abbiamo anche incluso “attori non statali” come operatori di droni armati, poiché alcuni gruppi hanno sviluppato droni armati abbastanza sofisticati oltre il dispositivo commerciale di tipo “IED”.
Inoltre, descriviamo anche in dettaglio quei paesi che probabilmente inizieranno a utilizzare droni armati nel prossimo futuro, attraverso lo sviluppo locale o le importazioni.
Vari paesi stanno sviluppando prototipi di droni o hanno sistemi importati, ma ciò non significa che siano ancora operativi. Inoltre, non consideriamo le munizioni vaganti – che alcuni definiscono “droni suicidi” – come droni armati (non possono essere riutilizzati e sono molto più simili ai missili).
Tuttavia, a causa della segretezza che circonda l’uso dei sistemi militari, non è possibile fornire dettagli.
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