Ciclismo: La cadenza di pedalata
Ciclismo: La cadenza di pedalata

Ciclismo: La cadenza di pedalata

La cadenza di pedalata, o più comunemente cadenza, è la velocità alla quale un ciclista pedala. Si misura usualmente in rpm, acronimo inglese dell’espressione revolutions per minute (rivoluzioni per minuto), cioè giri di pedale effettuati ogni minuto. Sono stati effettuati numerosi studi su quali possa essere la cadenza di pedalata alla quale si possa esprimere la massima potenza con un rendimento ottimizzato, arrivando a risultati spesso contrastanti fra loro, passando da frequenze estremamente basse (addirittura 30-50 rpm) ad altissime (oltre 120rpm). 
Rimane tuttavia un fattore molto soggettivo per ogni ciclista, che dipende anche dal tipo di fibra muscolare di cui l’atleta dispone.
Usualmente si predilige una cadenza di pedalata in pianura che va dalle 90 alle 110 pedalate al minuto. In linea del tutto generale questo valore tende a diminuire al diminuire della velocità, e quindi anche in salita (dove comunque si raccomanda di stare al di sopra delle 60-70rpm a seconda dei casi), mentre aumenta all’aumentare della velocità (seppure non in modo proporzionale).
Alcune specialità, come nel caso della pista, comportano solitamente una cadenza di pedalata maggiore che su strada.La cadenza può essere misurata con opportuni strumenti elettronici che danno il valore in tempo reale, posizionando un sensore sulla pedivella ed un altro sul telaio. (fonte Wikipedia).

Perché è così importante e qual’ è il regime ottimale di pedalata da utilizzare? Prima di rispondere a queste domande, è necessario fare delle precisazioni e delle considerazioni sull’argomento, di ordine generale e specifico, che ci aiuteranno a capire meglio i meccanismi che regolano la cadenza di pedalata. La corretta cadenza di pedalata chiama in causa numerosi fattori. Il primo, di ordine fisiologico, inerente la distribuzione e il reclutamento dei differenti tipi di fibre muscolari ( lente e veloci) del ciclista, la disponibilità e l’utilizzo dei differenti substrati energetici. Il secondo, di ordine biomeccanico, che regola l ’equilibrio tra dei muscoli agonisti e antagonisti delle gambe ( fase di spinta e di trazione). Ed è influenzato dalla corretta postura assunta in bicicletta, dalla lunghezza delle pedivelle, nonché da fattori cinetici, provocati dalle differenti situazioni e andature ( pianura, salita, in gruppo, ecc.), in cui il ciclista volta per volta si viene a trovare. (fonte)

 

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