Ciclismo, sport duro e faticoso: la concentrazione

Il giorno dopo dei Mondiali di 2013 in redazione sono pervenute diverse domande su come è possibile affrontare una gara di quel tipo, mantenendo la concentrazione. 

Sappiamo che il ciclismo é uno sport di resistenza, di prolungato sforzo fisico, di esposizione al freddo, alla pioggia, alla neve o ad elevate temperature; certamente il ciclista é un atleta che sa soffrire per raggiungere i suoi obiettivi. Altre ricerche sui tratti caratterologici dei ciclisti confermano ed ampliano i concetti sin qui esposti; – La resistenza alle frustrazioni: il ciclista medio sottovaluta e trascura le frustrazioni ed affronta le difficoltà dimostrando una elevata capacità di sopportazione passiva alle frustrazioni.
Lo del ciclismo esige tenacia, attenzione al dosaggio delle proprie energie e la caratteristica di non reagire direttamente contro gli avversari.
– La presenza di una relativamente scarsa ansia pre-agonistica nel ciclismo su strada, causata dal fatto che la gara si snoda lungo un percorso che può raggiungere i 250 Km. di percorrenza e che può avere una durata di oltre sette ore : queste modalità agonistiche mettono in secondo piano l’incidenza della componente dell’ansia. Non vale il medesimo discorso per quanto riguarda il ciclismo su pista.

Si tratta di metodi multimodali improntati all’apprendimento e al perfezionamento di alcune abilità utili per il training sportivo, come ad esempio le abilità di focalizzare l’attenzione e di concentrarsi, l’importanza della motivazione e dell’autostima, una corretta formulazione degli obiettivi individuali e di squadra da raggiungere, imparare a gestire l’attivazione fisiologica in gara,
gestione dell’ansia e situazioni stressanti, ecc.

Come si evince le tecniche sono quindi psicologiche, ma anche strutturalmente fisiche. Ai corridori è richiesto di saper passare da un focus attentivo ad un altro, secondo le regole poste dalla tattica di gara e dallo svilupparsi di situazioni impreviste, ed è perciò molto importante allenare questa abilità, al fine di non restare rigidamente prigionieri di un’unica modalità attentiva.

I temi emersi, sono stati ricondotti al modello teorico S.F.E.R.A. (G. Vercelli, 2006) che individua i vari fattori che contraddistinguono ogni performance sportiva.

Note biografiche
SportPro ;
Psychomedia

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