Le organizzazioni cattoliche si sono unite al coro di condanna dell’attacco di mercoledì sera da parte di militanti abortisti alla cattedrale di Bogotá e hanno chiesto alle autorità colombiane di arrestare le persone coinvolte in questo atto di “terrorismo”.
La notte del 28 settembre, un gruppo di femministe con il volto coperto ha cercato di bruciare le porte principali della cattedrale di Bogotá mentre altre hanno etichettato il muro con graffiti pro-aborto tra lo stupore dei passanti e l’inerzia dei funzionari presenti dall’ufficio del sindaco di Bogotá.
Gli aggressori hanno partecipato alla manifestazione per la Giornata per la depenalizzazione e la legalizzazione dell’aborto. Nei loro discorsi, le femministe hanno chiesto che l’aborto “legale e sicuro” fosse consentito in Colombia.
L’aborto fino a 24 settimane di gravidanza è stato depenalizzato dalla Corte Costituzionale a febbraio.
In un comunicato del 29 settembre, l’arcidiocesi di Bogotá ha affermato: “Rifiutiamo ogni forma di violenza nei gesti e nelle parole, chiediamo civiltà da parte dei promotori e partecipanti di marce e proteste, chiediamo alle autorità di garantire la vita, onore e proprietà dei cittadini”.
Il neo formato Pro-Life Caucus del Congresso colombiano ha dichiarato il 29 settembre: “Respingiamo gli atti di violenza e intolleranza avvenuti ieri da un gruppo di manifestanti in difesa dell’aborto. Inaccettabili gli attacchi ai credenti e il tentativo di incenerimento delle porte della Cattedrale Primaziale della Colombia”.
La piattaforma cittadina United for Life e il Catholic Solidarity Movement si sono uniti ai membri pro-vita del Congresso e dell’arcidiocesi di Bogotá nel condannare l’incendio doloso e il vandalismo.
In una dichiarazione rilasciata il 29 settembre, il Movimento Cattolico di Solidarietà ha accusato il sindaco di Bogotá, Claudia López, di aver “smantellato la capacità di reazione della polizia”, che ha consentito l’attacco.
“Quando un crimine come l’omicidio per
Il presidente del Movimento Cattolico di Solidarietà, Samuel Ángel, ha annunciato che presenteranno una denuncia contro “questi terroristi” affinché si assumano la responsabilità “per i presunti reati di danneggiamento alla proprietà altrui, disordini, danno al bene pubblico, mancanza di rispetto per convinzioni, atti vandalici, terrorismo, tentato omicidio e [e] cospirazione per commettere un crimine”.
La piattaforma United for Life ha chiesto alla Procura nazionale di individuare e catturare “questo gruppo di abortisti”.
“Chiediamo
Camargo ha osservato in un comunicato ufficiale pubblicato online che la libertà di culto è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione e dalla legge statutaria 133 del 1994, che impongono alle autorità l’obbligo di garantirla.