Donne e Femminilita’, Il modernismo cattolico nella stagione estiva

L’estate è una stagione perfetta per scegliere cosa fare e dove andare, quindi l’educazione alla decenza imporrebbe di non andare in quei luoghi ove esponi il tuo corpo alla visione di terzi, in particolare quando sei sposata.

A tal proposito Gesù stesso disse in MT,V, 28 :”Tutti gli sguardi dati a te con malizia sono peccati che si commettono. Tali peccati sono imputabili a chi ti guarda, ma prima di tutto e più di tutto sono imputabili a te, se ne sei la causa volontaria, o donna”.

Pio XI diceva:”Quando pensate al vostro abbigliamento, o donne, pensate anche a come vi ridurrà la morte”.

Non si cerca un rimedio a un male che non c’è o non si vuol vedere, eppure bisogna guardare la realtà dei fatti ovvero chi sceglie di andare in luoghi ove si mostra il proprio corpo sicuramente induce al peccato chi vede queste donne svestite.

Il mare, la spiaggia, la piscina, un lago, un parco, ovunque l’immoralità dilaga ed il mostrarsi viene giustificato dalla tintarella per la vitamina D, quindi seni e sederi al vento è lecito ed anche legalizzato.

L’Estate porta fattori alteranti, l’ostentazione impudica del corpo femminile, nelle forme e nelle pose provocatrici. La moda licenziosa costituisce, soprattutto per molti uomini il cui QI è pari ad aria fritta, comportamenti peccaminosi in cui l’anima viene viziata.

Le parole del Cardinale Giovanni Colombo, Arcivescovo di Milano, rimangono scolpite a chi cerca la strada luminosa perché il sopito senso della dignità del corpo, parte integrante della persona umana, non diventi una prassi costante.

La moda di oggi esercita un grande potere sulle donne a tal punto che si entra in un luogo sacro con scarpe infradito, ciabatte da spiaggia, pantaloncini ridotti alle natiche, vestiti trasparenti ove il sopra non c’è ed il sotto spesso è ridotto al poco o nulla, ed altro ancora.

Fin che la donna rimane una provocatrice, anche se inconsapevole con il proprio comportamento, ella è destinata a bruciare all’Inferno, ma nel contempo non si lamenti se in famiglia nascono dubbi e litigi.

I primi a dare esempio sono i sacerdoti nelle loro parrocchie; oggi si assiste ad accondiscendere abbigliamento non consono durante la santa messa e alla fine di essa entrare in sagrestia a salutare il parroco.

Sin qui nulla sino a che la donna ha un abbigliamento indecente, quindi il sacerdote dovrebbe obbligarla a uscire dal luogo sacro…ma si sa…la carne è debole, anche se lo spirito è forte.

Accade quindi che alcuni sacerdoti fanno finta di nulla, un pò per ipocrisia ed un pò per opportunismo onde evitare che tale pecorella non versi più il suo obolo alla parrocchia.

Il comportamento di questi sacerdoti -permissivi- lasciano però queste pecorelle nel scavarsi la fossa all’Inferno, commettendo peccato mortale anche verso ! Ma…dopo c’è sempre la confessione…si può essere contriti di cuore e con l’assoluzione tutto ritorna come prima. Un fico secco!

Le donne che si comportano in modo disdicevole sono responsabili della corruzione del proprio corpo, così facendo contribuiscono anche alla sparizione di quei limiti di pudore e diventano serve dell’umanità corrotta.

Ci sono casi in cui la percezione di chi si comporta in modo provocatorio, ma disdicevole, è pre-intenzionale.

La donna, quando si concede alle brutture e storture della società e all’impurità corporale, deforma la sua armonia nel creato universale ed avviene il trionfo della materia.

La donna è un capolavoro della creazione, un’opera d’arte di DIO.

Note varie

Jezebel, donna impura descritta nella Bibbia

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