Nasce a Lugano, in
All’epoca della sua nascita ricopre il ruolo di professore emerito di
È nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani, che fu senatore del Partito Socialista Italiano, mentre suo fratello è il matematico Benjamin Schlein.
Italo-americana, in quanto, essendo figlia di un cittadino degli Stati Uniti e di una cittadina italiana, ne possiede le rispettive cittadinanze, oltre ad essere provvista di quella europea, tramite la cittadinanza italiana.
Possiede anche la cittadinanza dello stato in cui è nata, la Svizzera, dove lo ius soli non esiste, ma dove ha ottenuto la naturalizzazione nel
Dopo aver conseguito, nel 2004, la maturità al liceo cantonale di Lugano, si trasferisce a Bologna dove, nel marzo 2011, si laurea in giurisprudenza, discutendo una tesi di diritto costituzionale, avendo come relatore il professor Andrea Morrone. Nel 2012 ha collaborato alla realizzazione del documentario Anija – La nave, riguardante l’immigrazione albanese in Italia attraverso il mare Adriatico negli anni novanta. Elly Schlein è apertamente bisessuale.
Nel 2008 a Chicago partecipa come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali statunitensi di quell’anno; nel 2012 sempre a Chicago partecipa anche alla campagna di Barack Obama per la sua rielezione alle presidenziali.
Nel 2011 contribuisce a fondare a Bologna l’associazione studentesca universitaria Progrè che si occupa di approfondire e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati alle politiche migratorie e alla realtà carceraria, pubblicando una propria rivista e organizzando, dal 2012 e con cadenza annuale, ProMiGrè, un “festival” con incontri e tavole rotonde con la partecipazione di politici ed esperti.
Nell’aprile 2013, dopo l’affossamento della candidatura al Quirinale di Romano Prodi alle elezioni di quell’anno, a causa di un centinaio di franchi tiratori tra le file del PD, i cosiddetti “101 del PD”, decide con altri di dare vita alla campagna di mobilitazione “#OccupyPD”, poi sfociata nell’occupazione di numerose sedi del partito per dare voce al malumore di parte della base giovanile circa la scelta dei vertici nazionali di far nascere il Governo Letta con una maggioranza basata sulle cosiddette “larghe intese”.
Nel dicembre dello stesso anno aderisce alla mozione che, in vista delle elezioni primarie, sostiene la candidatura di Pippo Civati a segretario nazionale del PD. È quindi eletta come esponente della corrente “civatiana” alla direzione nazionale del partito.
Nel febbraio 2014 si candida con il Partito Democratico per un seggio all’Europarlamento nella circoscrizione nord-orientale, dando vita a una campagna elettorale, ribattezzata “Slow Foot”, all’insegna della sostenibilità e lanciando l’hashtag, che presto diventa virale “#siscriveschlein”.
Alle elezioni europee del 25 maggio 2014 risulta eletta parlamentare europea con 53.681 voti di preferenza. È vicepresidente della delegazione alla commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Albania (D-AL) e membro della commissione per lo sviluppo (DEVE).
Nel maggio 2015, tramite un post su Facebook, annuncia l’abbandono del Partito Democratico, essendo in dissenso con la nuova linea politica del partito impressa dal segretario Matteo Renzi definendola “[…] politiche […] di centrodestra”, e successivamente aderisce a Possibile, il partito fondato da Giuseppe Civati.
Dopo la sua prima legislatura sceglie di non candidarsi per le elezioni europee del 2019.
Si candida alle elezioni regionali in Emilia Romagna del 2020 nella lista elettorale “Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista” (formata da Articolo Uno, Sinistra Italiana, èViva e realtà politico-associative locali), venendo eletta con 22.098 voti personali, distribuiti tra i collegi di Bologna (15.975), Reggio Emilia (3.896) e Ferrara (2.227), nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.
Risulta la candidata di lista con più preferenze personali in tutta la storia delle elezioni regionali in Emilia-Romagna. Come osservano molte fonti, la sua lista ha invece ottenuto solo il 3,77%.
L’11 febbraio 2020 viene nominata vicepresidente della regione Emilia-Romagna con delega assessoriale al Welfare e al Patto per il
Nel settembre 2020, a poche settimane dal referendum costituzionale sulla riduzione del numero di parlamentari, sostenuto dalla riforma “Fraccaro” avviata dal governo Conte I – guidato dalla Lega assieme al Movimento 5 Stelle – e ultimato dal governo Conte II – rappresentato dalla coalizione tra M5S e Partito Democratico –, Schlein annuncia il suo voto contrario, in dissidenza con la posizione del suo Presidente di Regione e con gli alleati del PD, schierati in maggioranza per il “Sì”.
Il 5 febbraio 2021 viene confermata nell’ufficio di presidenza di Green Italia.
Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 viene candidata per la Camera dei deputati nel collegio plurinominale Emilia Romagna 02 come capolista della lista Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista, risultando eletta. Wikipedia.

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