“Empatia: come i cibi influenzano la nostra mente”

Negli ultimi decenni si è sempre più affermata l’importanza del legame tra ciò che mangiamo

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Negli ultimi decenni si è sempre più affermata l’importanza del legame tra ciò che mangiamo e la nostra salute. Alimentarsi non è semplicemente ingerire alimenti nel nostro organismo, ma generare delle risposte biologiche all’interno di esso che influenzano ed influenzeranno sia il nostro benessere fisiologico, basti pensare all’importanza della prevenzione di alcune patologie attraverso una corretta educazione alimentare, sia quello psicologico.

Uno studio scientifico condotto da ricercatori dell’Unità di Neuroimaging Quantitativo del San Raffaele di Milano in collaborazione con la Divisione di Neuroradiologia dello stesso Istituto e le Università di Ginevra e Maastricht, ha dimostrato che il tipo di alimentazione modifica i circuiti neuronali che si attivano alla vista di scene di sofferenza umana e animale, determinando un maggiore grado di empatia (ossia la capacità umana di immedesimarsi e capire un altro individuo) nelle persone vegetariane e ancor più in quelle vegane, rispetto a quelle onnivore.

Cosa hanno osservato: a livello neuronale la concentrazione di serotonina, conosciuta come l’ormone del buon umore, in grado di modulare lo stato emotivo della persona, inducendo uno senso di tranquillità e gioia, varia a seconda del tipo di alimento consumato. La serotonina viene sintetizzata a partire dal triptofano, aminoacido essenziale che si trova in molti alimenti vegetali, in particolare nei semi oleosi, nella in guscio, nei legumi, nei cereali integrali, ma anche in frutta e fresca. Sono questi gli alimenti che apportano la giusta quantità di triptofano al cervello favorendo la sintesi di serotonina.

L’alimentazione a base di vegetali ha quindi un ruolo determinante sul temperamento dell’uomo a favore di un atteggiamento compassionevole, predisposto alla socievolezza, alla tolleranza e al comportamento pacifico.

Al contrario, i cibi di origine animale, pur contenendo triptofano, provocano una riduzione di serotonina perché aumentano i livelli di leucina e tirosina, altri due aminoacidi, a scapito del triptofano che quindi arriva al cervello in dosi troppo basse. La mancanza di un’adeguata quantità di serotonina a disposizione dei neuroni, influisce negativamente sullo stato emozionale della persona, favorendo agitazione, paura, angoscia e aggressività.

 

Dott.ssa Carolina Margheri – Biologa e Farmacista

 

Fonti:

https://ildragoparlante.com/cibo-per-la-mente-lo-stretto-legame-tra-alimentazione-e-psiche/

https://www.flipnews.org/flipnews/index.php?option=com_k2&view=item&id=4696:come-il-cibo-influenza-il-corpo-la-mente-la-coscienza-e-lo-spirito&Itemid=112

https://www.hsr.it/marketing-comunicazione-hp/dimmi-cosa-mangi-e-ti-diro-cosa-provi/

 

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