Fagiolo di Sorana IGP

Consorzio di tutela o comitato promotore
Associazione dei piccoli produttori Fagioli Onlus “Il Ghiareto”
Via del Pozzo, 2
51010 – Pescia (PT)
Tel: +390572407055; Fax: +390572407055;
e-mail: info@fagiolodisorana.org
web: www.fagiolodisorana.org

Organismo di controllo
ICEA – Istituto di Certificazione Etica e Ambientale
Piazza Artom, 12
50127 – (FI)
Tel: +390554393283; Fax: +390554393306
e-mail: sot.toscana@icea.info
web: www.icea.info

Descrizione del prodotto e cenni storici
L’area di coltivazione del fagiolo di Sorana si estende per circa 660 Ha lungo entrambi i versanti del torrente Pescia di Pontito per circa 4,5 Km fra gli abitati di Stiappa, Castelvecchio e Sorana nella provincia di Pistoia; la zona, posta ad una altitudine variabile dai 220 m s.l.m. ai 750 m, � chiamata “Valleriana”, toponimo che secondo alcuni studiosi significa “zona ricca di ruscelli”.
I fagioli arrivarono dall’America assieme al mais e, a differenza della patata e del pomodoro furono subito accettati senza diffidenza e pregiudizi; si trattava di una coltura estiva che richiedeva le cure tipiche degli ortaggi, in particolare grande disponibilit� di acqua. In la coltura si diffuse ampiamente come mezzo adatto a sfruttare in modo pi� redditizio le “nuove terre”, cio� tutte quelle aree bonificate e messe a coltura irrigua fra il ‘500 e il ‘600. Nella zona di Sorana il fagiolo era il prodotto tipico dei fazzoletti di terra di pochi ettari lungo il greto dei torrenti o fra i fossi e i poggi, protetti dalle piene delle acque da muretti e canalizzazioni.
La notoriet� del fagiolo di Sorana � documentata dai tempi di Gioacchino Rossini che conosceva ed apprezzava i fagioli di Sorana; in una lettera ad un amico, il maestro pesciatino Giovanni Pacini, Rossini chiede espressamente il raro e pregiato legume come compenso per la revisione di alcune partiture. Da Napoleone in poi, nell’Ottocento sarebbero arrivate le cartiere e i contadini – operai avrebbero continuato, con quanti erano rimasti sui campi a tempo pieno, a dedicarsi alle colture che si conciliavano con la nuova occupazione, fra queste, i fagioli.
Il fagiolo bianco di Sorana si distingue per la buccia sottile, quasi inconsistente, che non si stacca durante la cottura; le dimensioni sono ridotte rispetto al normale cannellino, la forma � schiacciata, tanto da essere chiamato localmente “piattellino”. Ha colore bianco perlaceo con striature e riflessi rosati; una volta cucinati i fagioli diventano un pur�, gustosissimo al palato e di facile digeribilit�.
La particolare consistenza del tegumento del fagiolo di Sorana � dovuta per lo pi� alle peculiarit� pedo-climatiche dell’area di coltivazione. La zona in questione, in particolare nella sua fascia centrale lungo il fiume, detta dei “ghiareti”, � caratterizzata da elevate precipitazioni (circa 1850 mm, 600 mm in pi� rispetto alla vicina citt� di Pescia) e da un alto tasso medio di umidit� dell’aria; le acque superficiali, sempre molto abbondanti, hanno bassi valori di durezza (<10� F) e alcalinit�; i contenuti dello ione calcio, magnesio, solfati e cloruri sono sensibilmente inferiori a quelli medi di altre zone della provincia di Pistoia. I fagioli di Sorana sono ottimi lessati e conditi con un buon olio extravergine d'oliva, poco sale e pepe. Hanno bisogno di essere messi a bagno per alcune ore in acqua di fonte, quindi fatti cuocere lentamente con poche foglie di salvia, uno spicchio d'aglio e un p� d'olio ectravergine d'oliva.

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