Fitoterapia nei traumi da attività sportiva

L’attività sportiva, fatta a qualsiasi livello, genera problemi ossei, articolari e muscolari. Le sollecitazioni a

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L’attività sportiva, fatta a qualsiasi livello, genera problemi ossei, articolari e muscolari. Le sollecitazioni a cui sono sottoposte tutte le parti dell’apparato locomotore possono generare distorsioni, lussazioni, contratture, strappi, ematomi fino a patologie più gravi tipo artrosi, artriti e degenerazioni articolari. La fitoterapia,, medicina dolce per eccellenza, può essere utile per lenire il dolore e ridurre l’infiammazione. Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens). Forse la pianta ad uso antiinfiammatorio e analgesico più conosciuta. Originaria dell’Africa, la droga è costituita dalle radici secondarie. Ha azione antiinfiammatoria, analgesica. Si usa come tintura madre, 50 gocce tre volte al giorno, estratto secco in capsule, pomata, anche in associazione con arnica. Da non usare in gravidanza, perché favorisce le contrazioni uterine, e in caso di ulcera gastrica o duodenale. Evitare la concomitanza con altri antiinfiammatori e antiaggreganti piastrinici.

Salice bianco (Salix alba)
. La corteccia contiene salicina, dalla cui ossidazione nel 1838 fu ricavato l’acido salicilico. La salicina nell’organismo viene trasformata prima in saligenina e poi in acido salicilico. Quest’ultimo inibisce la sintesi delle prostaglandine, meccanismo d’azione alla base dell’attività antipiretica, antiinfiammatoria, analgesica e inibitrice dell’aggregazione piastrinica della pianta. Si usa come estratto secco in capsule, tintura madre, 40 gocce tre volte al giorno. Le controindicazioni sono le stesse dei salicilati ottenuti per sintesi chimica. Quindi ipersensibilità individuale, problemi gastrointestinali, uso concomitante con antiaggreganti.

Olmaria (Spirea ulmaria)
Detta anche Regina dei Prati, la droga è costituita dai fiori e dalle sommità fiorite. Tradizionalmente usata come antinfiammatorio, antipiretico e analgesico perché ricca di derivati salicilici e di flavonoidi. Si usa come tintura madre, 40 gocce tre volte la giorno, estratto secco in capsule e decotto, utilizzando acqua calda e non bollente per non far evaporare l’acido salicilico. Non si segnalano particolari effetti collaterali.

Boswellia (Boswellia serrata). Pianta originaria del nord e Medio Oriente, la droga è costituita da un olio essenziale ricco di acidi boswellici, alla base dell’azione antiinfiammatoria e analgesica della pianta. Si usa sottoforma di estratto secco, in capsule, tintura madre, 40 gocce tre vote al giorno. Non si segnalano effetti collaterali. Da non usare, per mancanza di studi in proposito, in gravidanza, allattamento e prima infanzia.

Duccio Magnelli
Farmacista

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