Giochi Tokyo 2020, Comitato Olimpico Internazionale pubblica linee guida

Il Comitato Olimpico Internazionale ha pubblicato le linee guida specificando quali tipi di proteste degli atleti non saranno ammessi ai Giochi di Tokyo del 2020. La Regola 50 della Carta olimpica proibisce agli atleti di prendere una posizione nel campo del gioco – come i pugni alzati dei velocisti americani Tommie Smith e John Carlos ai Giochi di Città del Messico del 1968.

Oggi gli olimpionici sanno di più su quali atti di “rottura divisiva” che porteranno ad azioni disciplinari a Tokyo. Possono ancora esprimere opinioni politiche nelle impostazioni dei ufficiali o sugli account dei social media.

Gli atleti che infrangono le regole di protesta ai Giochi di Tokyo del 24 luglio-9 agosto affrontano tre round di azione disciplinare: da parte del CIO, un organo di governo di uno sport e un organo olimpico nazionale.

Le nuove linee guida arrivano dopo che due atleti americani sono stati rimproverati dal Comitato Olimpico degli Stati Uniti per le proteste sul podio medaglie ai Giochi Panamericani di agosto a Lima, in Perù. Fencer Race Imboden si inginocchiò e il lanciatore di martelli Gwen Berry alzò un pugno in segno di protesta. Entrambi sono stati messi in libertà vigilata per 12 mesi, un periodo che copre le Olimpiadi di Tokyo.

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