Giornalismo, Le 5 W sono alla prima pagina del bigino; ma non tutti le utilizzano

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La regola delle 5W risale all’Ottocento, per precisione si tratta della regola delle ’5 Q’ della retorica classica: quis, quod, quo, quando, quia, e qualcuno ci aggiungeva anche quem ad modum, cioè ‘come’ ed  è utilizzata nell’ambito giornalistico, da parecchi anni. Comunque se ai tempi della trasmissione di notizie e articoli attraverso il telegrafo la regola delle 5Q o 5W erano indispensabili, oggi in una dimensione dell’informazione digitale quasi simile (vedasi Twitter), la regola è molto utile.

In qualsiasi caso al centro dell’informazione è sempre il lettore, il quale cerca risposte e spiegazioni chiare.Quindi per fare una buona notizia: chiara, breve, precisa, bisogna ricordarsi sempre come impostarla, partendo da: WHO («Chi»), WHAT («Cosa»), WHEN («Quando»), WHERE («Dove»), WHY («Perché»). In pratica:
– Bisogna avere sempre presente chi è il destinatario finale dell’articolo.

– Il destinatario finale dell’articolo è un lettore che vuole essere informato, quindi il è il mediatore tra la realtà ed il lettore finale degli avvenimenti che si verificano intorno a lui (evitare di scivolare sulla “interpretazione” di frasi; un esempio è il fatto di cronaca sul Sacerdote di Lerici. Il titolo della lettera è stato stravolto da alcuni noti quotidiani, fornendo al lettore una chiave di lettura differente dall’originale).
– Per poter trasmettere al lettore una notizia il più attendibile possibile sarà necessario verificare le informazioni, possibilmente avvalendosi di fonti diverse.
– Seguire un filo logico e garantire un’armonia narrativa evitando informazioni non equilibrate.

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