Gli Amici dei Degustatori, una quota annua per entrare nel prestigioso club virtuale

Le numerose segnalazioni pervenuteci da molti utenti ci hanno spinto nel capire se effettivamente quanto comunicato risultava a realtà.

Dunque parliamo di un club molto particolare perché esclusivamente dedicato alle aziende del settore vitivinicolo.

Gli obiettivi, si legge nello statuto, sono di: promozione, commercio di prodotti agroalimentari, settori tecnici connessi ed affini.

Quanto sopra per stringere con gli associati un rapporto di collaborazione.

Sin qua tutto nella norma, ormai ve ne sono a iosa di associazioni più o meno di questo tipo in Italia.

Approfondendo l’argomento si viene a sapere che la collaborazione tra l’associazione e le aziende crea una sinergia, da molti definito una sorta di ‘monopolio carbonaro’ nel settore.

Ma vediamo se è vero questo carbonarismo settario; dunque l’associazione si occupa di organizzare eventi alle quali fanno partecipare i soci versando una quota per acquisto spazio, pubblicità ed altro.

Poi al fine di far sapere ciò che non viene diffuso ai o sul sito web dell’associazione, l’esortazione nel riflettere sull’opportunità esclusiva di farne parte.

Ma andiamo avanti. Associarsi dà una serie di priorità assolute come ‘l’eventuale collaborazione o sponsorizzazione degli eventi’.

Gli appartenenti al Club ovviamente ‘godranno’ di particolari sconti a loro riservati sull’acquisto di spazi pubblicitari (della serie accordi sottobanco?).

Poi in apposite sezioni online vedranno le notizie relative alla loro attività (un doppione dei siti web?).

Arriviamo alla quota di adesione al club virtuale. Dunque per iscriversi basta compilare l’apposito modulo, allegare il documento di avvenuto bonifico e siamo iscritti al Club.

Si…ma quanto è la quota annua ? Una sciocchezza: 2.500 Euro da versare il 31 gennaio di ogni anno. Inoltre si riceve in ”omaggio” l’abbonamento alla rivista associativa ed altri documenti necessari come statuto, regolamenti, tessera, attestati, ecc.

Quindi ? In che senso quindi…pensate che non si associ alcuno a tale club ? Sbagliato…ci sono diversi aderenti e fra di essi anche nomi ben noti che, secondo noi, quella quota è una inezia in confronto al volume di affari si legge nei loro bilanci d’esercizio ogni anno.

Quindi ? Ovviamente non è la quota che mantiene il club, ma l’indotto degli affari che vi ruotano intorno anche se non possono ridistribuire gli utili c’è chi ha vantaggi e usufruisce di opportunità come avere lo stand al 50%, spazi pubblicitari gratuiti, prodotti regalati in occasione di eventi, insomma è un bel giochino….all’italiana…

E all’estero com’è la situazione dei club di prestigio simili ? Bhe…fate un giro e questi inciuci di bottega li trovate un pò ovunque, anche se meno smaccatamente sbattuti in faccia.

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