Gravidanza ed alimentazione: il 1° trimestre

La gravidanza e quindi la nascita e formazione di una nuova vita all’interno dell’utero femminile

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La gravidanza e quindi la nascita e formazione di una nuova vita all’interno dell’utero femminile è forse una delle fasi più belle, gioiose ed anche piene di sorprese che una donna possa affrontare. Si tratta senza dubbio di un periodo relativamente lungo, nove mesi, 36 settimane, quasi 260 giorni in cui il corpo femminile subisce una lunghissima serie di cambiamenti fisici.

La gestante si trova attraversata da una sequela di domande che spesso riguardano la sfera alimentare, una tra tutte è la domanda che riecheggia maggiormente: e adesso cosa posso mangiare?

Può sembrare una domanda superflua, ma chi ci è passato sa benissimo che vanno seguite alcune raccomandazioni:

  • La placenta, un organo bellissimo che rappresenta la prima casa del neonato e che lo protegge per i suoi primi 9 mesi, non è però uno scudo infallibile, alcune sostanze tossiche e/o virus/batteri sono in grado di attraversarla. E’ compito della futura mamma cercare di ridurre al minimo le probabilità che ciò avvenga attraverso l’eliminazione di alcuni cibi;
  • I patogeni più pericolosi per il feto sono in particolare Toxoplasma, Listeria, Salmonella, Campylobacter, Escherichia coli, virus dell’Epatite A e norovirus;
  • È fondamentale che tutti gli alimenti introdotti durante il pasto siano cotti. Perciò no a tartare, sushi, affettati crudi. Il consumo di carne cruda potrebbe comportare un’infezione da Toxoplasma Gondii (toxoplasmosi) con effetti anche abortigeni o di malformazione fetale.
  • Da evitare verdure crude e/o non lavate accuratamente. Nei residui di terra si potrebbero annidare dannosi patogeni. Primo fra tutti;
  • Da evitare anche molluschi e bivalvi in genere, sono considerati gli spazzini del mare, filtrano l’acqua di mare e trattengono le impurità;
  • No ai formaggi erborinati, molli e semimolli cioè a latte crudo. Il latte deve essere sottoposto o a pastorizzazione (temperature variabili dai 60 ai 90 C) o a sterilizzazione (UHT 140-145 C). Quest’ultima tecnica permette non solo l’eliminazione di tutti i patogeni ma anche delle spore;
  • L’alimentazione durante tutto il periodo della gestazione dovrà essere il più varia possibile, permettendo di assumere tutti i nutrienti necessari per un adeguato sviluppo fetale.

Nei prossimi articoli parleremo delle nausee gravidiche e di quali alimenti possono aiutarci a ridurle, come impostare una corretta alimentazione e molto altro!

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