Harley-Davidson Motorcycle Company History

Le premesse alla fondazione dell’azienda si ebbero nel 1901 a Milwaukee quando i due ventenni amici d’infanzia William Silvester Harley (29 Dicembre 1880 – 18 settembre 1943) e Arthur Davidson (11 Febbraio 1881 – 30 Dicembre 1950), montando su una bicicletta un motore da loro costruito, crearono un prototipo marciante di bicicletta motorizzata (siamo nei primissimi anni dello sviluppo del motociclismo).

Il motore era un monocilindrico di 7,07 in³ (115,9 cm³) con una corsa di 4 pollici (100 mm). Questo mezzo venne realizzato nel garage dell’abitazione di Davidson, che misurava 3 metri per 5. Questo primo prototipo fu un disastro per le abbondanti perdite d’olio e le forti vibrazioni scaricate sul telaio da bicicletta non sufficientemente robusto per sopportare peso e vibrazioni del motore.

Senza perdersi d’animo, i due amici aiutati da Walter Davidson (30 Settembre 1876 – 7 Febbraio 1942) fratello maggiore di Arthur, per due anni lavorarono allo sviluppo di un nuovo motore ed un telaio più specifico.

Nel 1903 viene prodotta la prima “vera” Harley Davidson, su un telaio da bicicletta adattato per sopportare il nuovo motore monocilindrico di 24,74 in³ (405,4 cm³) con una corsa di 9,75 pollici (248 mm) e un volano esterno di 28 libbre (13 kg).

Il telaio si ispirava alla “1903 Milwaukee Merkel Mo.” (disegnato da Joseph Merkel, fondatore della Flying Merkel). Un grosso aiuto al progetto di sviluppo del motore lo ebbero dal Ole Evinrude pioniere motoristico e futuro inventore del motore fuoribordo per uso nautico.

Probabilmente la maggior parte delle parti meccaniche della “numero uno” furono create presso la “West Milwaukee Railshop” dove lavorava William A. Davidson (14 Ottobre 1870 – 21 Aprile 1937) come responsabile delle attrezzature meccaniche.

La Harley-Davidson venne ufficialmente fondata il 28 agosto 1903 e a questa data si può far risalire ufficialmente l’inizio della produzione in serie.

Nel 1904 fu aperta la prima concessionaria. Ciononostante la produzione di quell’anno rimase a quota tre.

Nel 1906 venne costruito il primo vero e proprio stabilimento produttivo, sito in Chestnut Street (attuale Juneau Avenue), dove ancora oggi si trova il quartier generale della Casa; il garage originale venne demolito accidentalmente durante la costruzione del nuovo edificio; questo nuovo impianto misurava 12 per 18 metri. Con l’avvio del nuovo stabilimento vennero prodotte 50 motociclette. In quest’anno, come aiuto alle vendite, viene prodotto il primo catalogo di moto al mondo.

Nel 1907 la produzione delle Harley-Davidson crebbe gradualmente e con i nuovi impianti fu possibile produrre 150 motociclette. Il 17 settembre viene ufficialmente fondata la Harley-Davidson Motor Company: quest’anno si rivelò importante per la casa in quanto cominciò la vendita, che prosegue tuttora, delle prime motociclette alle forze di polizia. In tale anno William A. Davidson (1870-1937) il fratello maggiore di Arthur Davidson si unisce alla Harley-Davidson Motor Company.

Nel 1909 viene introdotto il primo motore bicilindrico sperimentale a V di 45º, facendo nascere il V-Twin. Il primo prototipo fu presentato a febbraio al “Chicago Automobile Show”. Per esigenze di potenza: la cilindrata era di 880 cm³ (53.68 in³) ed erogava soli 7 hp (5,2 kW), che comunque era una potenza circa doppia rispetto a quella fornita dai precedenti propulsori; la velocità massima che potevano raggiungere le moto di questo periodo era di un centinaio di km/h, un valore che poteva essere considerato molto buono per quell’epoca. La produzione in quell’anno fu di ben 1.149 esemplari.

Nel 1911 negli Stati Uniti d’America, grazie anche al successo della Harley-Davidson che moltiplicò la concorrenza, si annoveravano circa 150 diversi marchi motociclistici, tra i quali la Indian che divenne ben presto la concorrente principale di Harley-Davidson. In quell’anno è stato introdotto un miglioramento del modello V-Twin.

Il nuovo motore aveva valvole di aspirazione meccaniche, in contrapposizione alle valvole di aspirazione “automatiche” usate sui precedenti V-Twins.

La cilindrata è passata a 49,48 in³ (811 cm³). Il nuovo motore V-Twin del 1911 era più piccolo di quelli precedenti, ma ha dato migliori prestazioni.

Nel 1912, Harley-Davidson introdusse il suo brevetto “Ful-Floteing Seat”, cioè di una sella completamente sospesa e ammortizzata da una molla a spirale all’interno del tubo del sedile con un’escursione di più di 76m m. La tensione della molla poteva essere regolata in base al peso del guidatore. Harley-Davidson utilizzò selle di questo tipo fino al 1958.

In quell’anno viene utilizzato per la prima volta il logo Bar&Shield, registrato e brevettato come marchio ed utilizzato ancora oggi come marchio ufficiale. Lo stesso anno, l’azienda inizia le esportazioni verso il e la rete di concessionari degli Stati Uniti si estende a 200 filiali.

Nel 1913 lo stabilimento originale venne ingrandito e raggiunse una superficie di ben 28.000 m2. Nonostante la dura competizione la Harley-Davidson restava il costruttore più importante e dominava anche le competizioni motociclistiche del periodo, utili per farsi pubblicità.

La produzione raggiunse la cifra record di 12.904 esemplari, rendendo la Casa americana uno dei principali produttori a livello mondiale, dopo appena dieci anni di vita. Durante l’anno viene creata una Scuderia con lo scopo di migliorare ancora le prestazioni dei motori, grazie all’esperienza portata da Bill Ottaway in fatto di tecnica e competizioni.

Nel 1914 grazie alla introduzione di un nuovo cambio a due marce concepito e brevettato da William Harley, si riusci ad aumentare la capacità delle motociclette di spostare carichi più pesanti, e permise alla Harley-Davidson di introdurre sul mercato motociclette con sidecar adatte al trasporto di passeggero. Fino ad allora infatti le motociclette erano dotate di sola sella per il conducente, e questa novità consentì un notevole incremento di popolarità e vendite per il costruttore: la motocicletta diventa l’ideale per il tempo libero e le gite di famiglia.

Dal 1915 compaiono a catalogo del costruttore i primi esemplari di motociclette adattate ad uso professionale, i Motorcycle-truck, una sorta di motocarro a tre ruote con cassa di legno posizionata all’anteriore, idonea al trasporto di cose e quindi molto pratica per fare consegne a domicilio. Più economiche di un’automobile o di un camion, venivano prodotte su richiesta e decorate con i loghi del committente. Vennero adottate anche dal servizio postale U.S. Mail.

Nel 1917 gli Stati Uniti entrarono nel conflitto che da tre anni si era scatenato in , pertanto i militari richiesero delle moto da poter utilizzare nelle operazioni.

Le Harley-Davidson erano già state testate dalle forze armate durante le schermaglie al confine con il Messico contro Pancho Villa, ma fu solo con la prima guerra mondiale che le motociclette furono adottate in grandi numeri (circa 45.000 esemplari).

Si trattava di cinque modelli, due monocilindriche e tre bicilindriche (18F monomarcia, 18G e 18J dotate di tre marce) con propulsori di circa 1.000 cm³ di cilindrata.

Nello stesso tempo HD consolidava la sua posizione di fornitore delle forze di polizia di tutto il Paese.

Terminato il conflitto, nel 1920 la Harley-Davidson era divenuto il più grande costruttore di motociclette al mondo; nel frattempo, cessate le ostilità, molte piccole case motociclistiche americane erano scomparse, lasciando la scena dominata da 3 o 4 marchi principali. La ditta aveva inoltre sviluppato la propria rete di vendita anche all’estero, in modo da farsi trovare preparata ed incrementare le proprie dimensioni aziendali a scapito dei piccoli produttori: ora era presente in 67 paesi del mondo producendo ben 28.189 motociclette.

Intanto proseguiva anche lo sviluppo tecnico e sportivo dei bicilindrici V-twin: infatti il 28 aprile 1921 fu raggiunta una pietra miliare nella storia del motociclismo, allorquando una Harley-Davidson fu la prima a raggiungere i 160 km/h (100 mph).

Durante questo periodo vennero introdotte diverse novità, tra cui un nuovo motore bicilindrico a V da 1.200 cm³ (74 in3) di cilindrata (1922), il tipico serbatoio detto Teardrop (in inglese ‘goccia di lacrima’, già simile agli attuali serbatoi) (1925) ed il freno anteriore (1928).

Tuttavia, già nel 1926 l’azienda decise di ritirarsi dalla competizione a causa dei forti investimenti richiesti e del calo delle vendite, dovuto non solo alla crisi economica incipiente, ma anche al grande successo dell’automobile, ormai primo mezzo di trasporto per gli americani, proprio a scapito della motocicletta (vedasi il successo della celebre Ford Model T, che vantava un prezzo di vendita analogo a quello delle H-D più grandi).

Ad inizio anni ’30 pertanto solo due costruttori restarono in attività: la Indian e appunto la Harley-Davidson (non a caso i due maggiori produttori nonché i due marchi più tradizionali), con il fallimento di numerosi marchi storici quali ad esempio la celebre Excelsior-Henderson Motorcycle.

Da notare che nel 1937 la Casa statunitense presentò un nuovo propulsore più moderno, dotato di valvole in testa e di una cilindrata di 1.000 cm³, in grado di competere con i modelli Big twin della Indian (il cosiddetto Harley-Davidson Knucklehead che resterà in produzione fino al 1947).

(Parte Prima)

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