Hôtel de Paris di Monaco: la piu’ grande cantina del mondo

88 bottiglie di Cheval Blanc 1990; 72 di Petrus 2000. Ci sono prime crescite dal 1961, ’59, ’45 – e altro ancora…La collezione comprende 4.200 diversi elenchi, prendendo in Bordeaux crus classés (un terzo dell’elenco totale è chiaretto) Borgognone grands crus, culti della California, reali del Rodano e curiosità da più lontano. C’è persino un’offerta di vini libanesi, israeliani e siriani.

La cantina risale al 1874, quando, appena dieci anni dopo l’apertura dell’hotel da parte di François Blanc, la moglie Marie decise di sviluppare una cantina che riteneva adatta alla clientela esigente che sperava di attrarre.

Nel corso di due anni, ha impiegato – con i suoi fondi personali – 100 lavoratori per scavare più di 30 piedi nella roccia di Monaco per fabbricare questo gigantesco a Bacco.

La disposizione – e la muratura – è rimasta invariata da allora; fino ai carrelli di legno ancora oggi utilizzati dal personale per trasportare bottiglie attorno ai corridoi ordinati e pesantemente carichi, essi stessi identificati dalla stessa sceneggiatura dipinta a mano sulle loro pareti.

Il tono viene impostato immediatamente dopo essere emerso dall’ascensore che attraversa il rockface. Impianto su pila di Bordeaux in crescita classificata sono ammucchiati in alto all’ingresso – Cheval Blanc 2005 , Ausone e Canon-la-Gaffelière – tutti ancora nelle loro originali custodie in legno, indisturbati da quando l’hotel ne ha ricevuto 12 anni fa.

Tutti i vini vengono acquistati direttamente dai castelli – per volere del comitato di degustazione della cantina, che si reca a Bordeaux per assaggiare en primeur ogni anno – poi consegnato all’età qui dopo l’imbottigliamento.

L’hotel è seduto su un vinous tesoro. Circa 300.000 bottiglie all’anno vengono portate in superficie, tra cui oltre 100.000 bottiglie di Champagne, in uno dei 22 ristoranti che rientrano nello stendardo della Société des Bains de Mer, proprietaria dell’hotel.

Potrebbero essere destinati a gastronomi che patrocinano il tre stelle Michelin Luigi XV di Alain Ducasse o il cospicuo consumo del ritrovo preferito di A-listers Jimmy’z o, naturalmente, gli high-rollers del Casino de Monte-Carlo.

E se il flusso costante di yacht degli ospiti nel porto di Monaco dovesse mai prosciugarsi, il gruppo potrebbe sempre trarre un rapido profitto dalla vendita discreta di alcuni casi del 1990 Petrus o Le Pin.

Questa collezione ultra-elite, nascosto sotto chiave e chiave in un angolo remoto della cantina (noto anche come museo Marie Blanc, sebbene non sia aperto al pubblico) ospita l’hotel più raro, bottiglie più preziose, nessuno dei quali è in vendita: Yquem 1890, Moët & Chandon 1923, Margaux 1934, Mouton 1945, Latour 1953.

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