I costi nascosti e le conseguenze ambientali del consumo di avocado

Negli ultimi vent’anni le importazioni di avocado nell’Unione Europea sono quintuplicate, ma quali sono le conseguenze ambientali e sociali del consumo sempre più frequente di questo frutto?

L’avocado coltivato in zone aride come , Messico, e Latina è spesso causa di siccità regionali e deforestazione illegale.

I problemi sono anche sociali: l’aumento della domanda e del prezzo dell’avocado ha attirato l’attenzione di mafie locali, che specialmente in Messico estorcono gli introiti dagli agricoltori tenendoli a lavorare nei campi in condizioni di grave sfruttamento.

Le distanze che l’avocado deve percorrere per raggiungerci in , poi, si traducono sia in emissioni che in sprechi. Secondo una ricerca effettuata sugli avocado provenienti dal Kenya e riportata dalla FAO, si potrebbe stimare che per ogni avocado che consumiamo un altro sia stato buttato.

Gli avocado infatti sono frutti delicati che mal sopportano i lunghi viaggi: spesso si ammalano a causa delle pratiche di maturazione controllata delle navi mercantili, o marciscono dopo essere stati ammaccati durante le fasi di trasporto e confezionamento.

Ma cosa possiamo fare noi? Anzitutto possiamo cercare avocado provenienti da commercio equo e solidale, che garantiscono che i produttori siano stati pagati uno standard minimo. Ancora meglio, cercare avocado prodotti direttamente in Europa: l’aumento delle temperature nel mediterraneo sta infatti rendendo paesi come Spagna, Portogallo, Italia e Grecia sempre più adeguati per la produzione di frutti tropicali.

Possiamo poi evitare di sprecarli, aprendoli solo quando siamo certi che siano maturi. E soprattutto consumarli con moderazione, trattandoli come uno sfizio.

Ce ne parla Silvia Lazzaris.

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