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Le operazioni nello spazio esterno sono diventate parte integrante dell’economia globale, che viene utilizzata come attività scientifica, e sono state potenziate da un sistema di sicurezza nello Sputnik 1 per 37 anni.
Secondo i dati della NASA del 2004, i detriti orbitali sono strettamente correlati a determinate operazioni, una delle minacce essendo la presenza di detriti, è importante perché questi detriti rappresentano una potenziale minaccia per le attività future nel corso dell’operazione.
Quasi 23 nazioni e diverse organizzazioni internazionali (che rappresentano oltre 100 paesi), secondo il Comitato sui detriti spaziali del Consiglio nazionale delle ricerche, è stata supportata un’ampia gamma di importanti missioni, tra cui comunicazione, navigazione, meteorologia, geodesia e geofisica, telerilevamento, ricerca e salvataggio, materiali e scienze della vita, astrofisica e sicurezza nazionale.
Una vasta gamma di veicoli di lancio mette in orbita questi veicoli spaziali. Questi veicoli di lancio, che possono essere solidi o liquidi, utilizzano diverse fasi per posizionare i veicoli spaziali nell’orbita desiderata (alcuni dei quali possono orbitare). Sono diversi i veicoli spaziali utilizzati per effettuare le loro manovre di inserimento in orbita.
La maggior parte dei veicoli spaziali risiede in LEO, ma nelle orbite più alte ci sono tre concentrazioni principali. Il primo è che i veicoli spaziali sono concentrati nel GEO (eseguendo missioni di osservazione e comunicazione della Terra) e la successiva concentrazione di veicoli spaziali statunitensi in e vicino a orbite semi-sincrone circolari è nel sistema globale di posizionamento (GPS) e nella navigazione satellitare globale russa.
C’è anche una significativa popolazione di veicoli spaziali in orbite altamente ellittiche del tipo Molniya (In questo rapporto, le attività spaziali dell’ex Unione Sovietica prima del 1992 saranno indicate come “Sovietiche” e quelle del 1992 e successivamente come “Russe” o CIS, a seconda dei casi.)
Da 1.400 a 1.500 km circa (in parte a causa di una costellazione di comunicazioni di veicoli spaziali russi e detriti provenienti da tre rotture di razzi Delta e da 900 a 1.000 km (in parte a causa del telerilevamento sincrono con il Sole e di veicoli spaziali di navigazione e relativi detriti) sono picchi notevoli in LEO.
Dal 1957, più di 3.600 missioni spaziali hanno lasciato migliaia di grandi e forse decine di milioni di oggetti detriti spaziali vicini alla Terra. A differenza dei meteoroidi che attraversano e lasciano la terra, i detriti spaziali artificiali orbitano attorno alla terra e possono rimanere in orbita per molto tempo.
Gli Stati Uniti hanno ufficialmente elencato 23.000 oggetti spaziali e questo secondo i dati di Space Surveillance Network (SSN) è stato intorno alla Terra dall’inizio dell’era spaziale, con quasi un terzo che dovrebbe rimanere in orbita per decenni o centinaia di anni.
Quanto sopra però attualmente non ha una soluzione efficace per -pulire- oppure -raccogliere- i detriti, aumentando ad ogni lancio nello spazio il contributo pericoloso di scorie. Vi sono studi e progetti sperimentali, ma ancora non è stato avvallato un vero e proprio intento mondiale nel risolvere il problema alla radice.

[Motori – Trasporti Civili]