I geloni, male di stagione

I geloni sono una risposta patologica dell’organismo al freddo e al repentino riscaldamento. Le due

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I geloni sono una risposta patologica dell’organismo al freddo e al repentino riscaldamento. Le due fasi di vasocostrizione e vasodilatazione dei vasi provocano, infatti, delle alterazioni a livello della circolazione periferica. In particolare, siccome i vasi più piccoli reagiscono prima di quelli più grandi, si possono avere delle fuoriuscite di liquido nei tessuti circostanti. I geloni si manifestano alle mani, ai piedi, sul naso, alle orecchie, cioè in zone non particolarmente irrorate dal flusso sanguigno.

Logico, quindi, che oltre alle situazioni esterne caratterizzate da basse temperature, la loro formazione sia legata anche a possibili alterazioni patologiche soprattutto del microcircolo (esempio morbo di Raynaud). Anche l’uso di farmaci, per esempio i betabloccanti, può essere causa di geloni. Colpiscono più le donne degli uomini. Soggetti a rischio sono anche i diabetici e i fumatori.

I geloni sono caratterizzati da prurito, arrossamenti, dolore, bruciore nelle zone interessate. Possono essere solo cutanei e superficiali, oppure, sporadicamente, interessare anche le zone più profonde dell’epidermide. In questo caso è necessario l’intervento medico. In genere, però, guariscono in poco tempo, se non si sottopone l’organismo a ulteriori shock termici.

Per i soggetti a rischio, è necessario, in caso di basse temperature, coprirsi bene, anche in più strati, soprattutto nelle aree più sensibili. Non sottoporre l’organismo a brusche variazioni di . Ricordiamo che il freddo umido è molto più pericoloso di quello secco.

In caso di geloni, importante massaggiare delicatamente le parti con acqua tiepida. Evitare l’assunzione di alcool.

L’uso delle pomate a base di cortisone è molto dibattutto. Infatti, in questo modo si riduce solo la sensazione di prurito e non si agisce sul problema circolatorio. Inoltre, in caso di lesioni, il cortisone non favorisce la cicatrizzazione.

In fitoterapia, molto utilizzata è la calendula, in pomata o tintura, Si sfruttano le sue capacità antisettiche, antiinfiammatorie, cicatrizzanti. I flavonoidi contribuiscono a normalizzare il microcircolo.

La patata, sbucciata e tagliata a fette, viene strofinata sulla parte interessata.
Nello stesso modo si può usare anche la cipolla. Tagliata a fettine e tritata viene spalmata sulle parti interessate.

Può essere utile fare dei pediluvi in acqua tiepida in cui sono state fatte bollire foglie di salvia.

Nei casi più gravi, ma solo su prescrizione medica, si possono utilizzare vasodilatatori come la nifedipina.

Come prevenzione, nei soggetti a rischio, interessante l’uso di integratori a base di ippocastano, pungitopo, vitamina E, .

Dr Duccio Magnelli
(Giornalista – Farmacista)

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