TOPSHOT - Syrian civilians and rescuers gather at site of government forces air strikes in the rebel held neighbourhood of Al-Shaar in Aleppo on September 27, 2016. Syria's army took control of a rebel-held district in central Aleppo, after days of heavy air strikes that have killed dozens and sparked allegations of war crimes. / AFP / KARAM AL-MASRI (Photo credit should read KARAM AL-MASRI/AFP/Getty Images)

I primi 10 anni del conflitto in Siria

Le Nazioni Unite hanno affermato che il conflitto, iniziato con proteste antigovernative scoppiate nel marzo 2011, in diverse parti della , ha ucciso più di 300.000 civili.

Le riforme democratiche, a seguito delle proteste della Primavera araba in , Tunisia, Yemen, Libia e Bahrain, che hanno rimosso alcuni leader arabi al potere da decenni, si è rapidamente trasformata in una vera e propria guerra civile.

Il rapporto delle Nazioni Unite, pubblicato dall’Ufficio per i , afferma essere una valutazione rigorosa e un’analisi statistica dei dati disponibili sulle vittime civili.

Secondo il rapporto, si stima che 306.887 civili siano stati uccisi in Siria, tra il 1 marzo 2011 e il 31 marzo 2021, a causa del conflitto.

I dati diffusi dall’ONU non includono soldati e ribelli uccisi nel conflitto; si ritiene che il loro numero sia di decine di migliaia.

I numeri inoltre non includono le persone che sono state uccise e sepolte dalle loro famiglie senza avvisare le autorità.

Il rapporto, commissionato dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, citava 143.350 morti di civili documentate individualmente da varie fonti con informazioni dettagliate, tra cui almeno il nome completo, la data e il luogo della .

Inoltre, sono state utilizzate tecniche di stima statistica per collegare i punti in cui mancavano elementi di . Utilizzando queste tecniche, si stima che si siano verificate altre 163.537 morti di civili.

La stima di 306.887 significa che in , ogni singolo giorno, negli ultimi 10 anni, 83 civili hanno subito morti violente a causa del conflitto, afferma il rapporto. Si basava su otto fonti di informazione, tra cui il Centro di studi sui diritti umani di Damasco, il Centro di statistica e ricerca-Siria, la Rete siriana per i diritti umani, l’Osservatorio siriano per i diritti umani e il Centro di documentazione sulle violazioni.

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