Il neo Cavaliere, Posizione delle mani e uso delle redini (1)
Il neo Cavaliere, Posizione delle mani e uso delle redini (1)

Il neo Cavaliere, Posizione delle mani e uso delle redini (1)

La posizione delle mani del cavaliere e l’uso delle redini non ha una posizione fissa e corretta per tutte le occasioni. Essa varia a seconda dei casi particolari e dipende dal grado di educazione del cavallo, dalle sue azioni, dalla sua sensibilità, dal suo carattere e dal suo comportamento.

Essa cambia in relazione all’ambiente circostante, all’andatura a cui l’animale sta procedendo, alle caratteristiche della strada, al livello di sottomissione o di disobbedienza. Varia anche in base all’abilità del cavaliere . Cambia da momento a momento con il variare delle circostanze. Perciò tutto quello che si può fare è esporre i principi generali coinvolti e la posizione di base da cui derivano le varianti quando cambiano le condizioni.

Supponiamo che un cavallo, ben conformato, propriamente addestrato e tranquillo, sia cavalcato in passeggiata al trotto da un buon cavaliere ordinario, con un buon assetto e proceda su strada, su percorso di campagna, su pista o maneggio, ma senza tutti gli accessori e gli impedimenti che generalmente si incontrano in tali condizioni.

In questo caso la mano sarà portata quindici centimetri circa sopra al pomello, con il mignolo verso il basso e leggermente più vicino al corpo rispetto al pollice. Il pollice è rivolto verso l’alto e chiuso sopra le quattro redini, che cadono davanti alla mano e verso sinistra , quando, come è solito, le redini sono nella mano sinistra.

Le dita toccano il palmo con le unghie, facendo pressione sufficiente a non lasciar scivolare le redini, non di più. La mano si trova esattamente di fronte al centro del corpo e perfettamente in linea con il collo del cavallo. Il gomito tocca il fianco senza rigidità e senza far pressione.

Quando, per qualsiasi ragione, la mano viene spostata da questa posizione, un centimetro più in alto, più in basso o verso un lato, di solito è sufficiente per provocare un cambiamento efficace. Se, per qualsiasi ragione, bisogna assumere un’altra posizione per la condotta o il controllo, come dovrà essere questa nuova posizione è deciso dalla pratica e dall’esperienza in accordo con le particolari circostanze.

Se, per esempio, il cavallo s’impenna, la mano dovrebbe essere abbassata il più possibile e il cavaliere dovrebbe spostare il peso in avanti. Se, in un altro caso, il cavallo scalcia, la mano si alza il più possibile, mentre il cavaliere sposta il peso indietro e solleva la testa dell’animale.

Fonte : Wikipedia

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