Italia, 1 litro di benzina quasi a 2 euro; il metano oltre 2 euro. Speculazione?

La lista delle accise che viene riportate di seguito indica 19 accise sui carburanti, in Italia, introdotte nel corso degli anni.

La somma ammonta a circa 0,41 euro (per litro), a cui si deve aggiungere l’imposta di fabbricazione sui carburanti, che porta il totale finale dell’accisa a 0,7284 euro/litro per la e 0,6174 euro/litro per il diesel.

L’elenco è puramente indicativo, dato che dal 1995 l’imposta sul carburante è definita in modo unitario e il gettito che ne deriva non finanzia le casse statali in specifiche attività ma nel loro complesso, con una sola aliquota che non distingue tra le diverse componenti.

Ecco la lista delle 19 accise con le originarie motivazioni (da Wikipedia):

Guerra d’Etiopia del 1935-1936: 1,90 lire (0,000981 euro);
Crisi di Suez del 1956: 14 lire (0,00723 euro);
Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963: 10 lire (0,00516 euro);
Ricostruzione dopo l’alluvione di del 1966: 10 lire (0,00516 euro);
Ricostruzione dopo il del Belice del 1968: 10 lire (0,00516 euro);
Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976: 99 lire (0,0511 euro);
Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980: 75 lire (0,0387 euro);
Missione durante la guerra del Libano del 1982: 205 lire (0,106 euro);
Missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995: 22 lire (0,0114 euro);
Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 0,02 euro;
Acquisto di autobus ecologici nel 2005: 0,005 euro;
Emergenza terremoto in Abruzzo del 2009: 0,0051 euro;
Finanziamento alla cultura nel 2011: da 0,0071 a 0,0055 euro;
Gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011: 0,04 euro;
Emergenza alluvione Liguria e del novembre 2011: 0,0089 euro;
Decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011: 0,082 euro (0,113 sul diesel);
Emergenza terremoti dell’Emilia del 2012: 0,024 euro;
Finanziamento del ‘Bonus gestori’ e riduzione tasse ai terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro;
Spese del ‘decreto Fare’ del 2014: 0,0024 euro.

I gestori intervistati riferiscono che c’è ben poco da fare visto che il -potere- è talmente radicato che sta indirizzando all’acquisto dell’elettrico, in modo da selezionare ancor meglio e più chi può avere un mezzo proprio e chi, invece, deve andare con quelli pubblici quando sono disponibili.

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