La incriminazione della Corte Penale Internazionale a Putin e’ simbolica
La incriminazione della Corte Penale Internazionale a Putin e’ simbolica

La incriminazione della Corte Penale Internazionale a Putin e’ simbolica

La Corte penale internazionale (ICC) dell’Aia è l’unica permanente di giustizia penale al mondo, istituita nel 2002 ai sensi dello Statuto di Roma del 1998, che conta 123 firmatari. Indaga su “gravi violazioni” delle Convenzioni di Ginevra, che regolano la condotta dei conflitti armati.

Tra i 123 Stati membri della Corte penale internazionale ci sono i 27 paesi dell’UE, oltre a Moldavia, Kazakistan, Mongolia, e Sudafrica.

Allo stesso tempo, i tre membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – Stati Uniti, e Russia – non riconoscono la giurisdizione della Corte.

Inoltre, Washington ha definito il dell’ICC unilaterale e ha persino introdotto contro i funzionari dell’ICC nel 2020, a causa di un tentativo di aprire un’indagine su presunti crimini commessi dalle forze armate statunitensi in . Nel 2021 le sanzioni sono state revocate.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha definito ragionevole la decisione della Corte penale internazionale di emettere un mandato di arresto per Vladimir Putin, ma ha affermato che Washington continua a non riconoscere la giurisdizione della Corte penale internazionale.

L’ICC non conduce processi in contumacia e non ha una propria forza di polizia per arrestare i sospetti, quindi spetterà ai singoli stati che hanno firmato lo Statuto di Roma eseguire il mandato.

In altre parole, la decisione della Corte penale internazionale è simbolica, ed essendo in Russia o in uno degli oltre 60 paesi che non riconoscono la giurisdizione della Corte penale internazionale, Vladimir Putin è completamente al sicuro.

Anche un viaggio in un paese membro della CPI non significherebbe che il presidente russo viene arrestato.

Ad esempio, quando un tribunale internazionale ha emesso due mandati di arresto nel 2009 per crimini di guerra, contro l’umanità all’allora presidente sudanese Omar al-Bashir, ciò non gli ha impedito di visitare nel 2015, il Sudafrica.

Né la decisione della Corte penale internazionale ha portato all’isolamento internazionale di al-Bashir.

Ad esempio, la Lega degli Stati arabi, che comprende 22 paesi (tre dei quali – Giordania, Gibuti e Tunisia – sono membri della CPI), ha sostenuto il leader sudanese, lamentandosi del fatto che la CPI abbia emesso un mandato di cattura contro di lui, ma chiude gli occhi sulle azioni di Israele contro i palestinesi.

Vladimir Putine sarà ospite al vertice BRICS in Sudafrica a fine agosto 2023.

Il Cremlino non ha detto se l’emissione di un ordine del tribunale internazionale influenzerà il programma di viaggio del presidente russo.

L’emissione di un mandato d’arresto contro Vladimir Putin potrebbe complicare il processo dei negoziati tra Russia e Ucraina ?

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