La intelligenza artificiale nella industria del vino

Una delle principali sfide che i clienti devono affrontare quando acquistano è selezionare la bottiglia perfetta che soddisfi i loro gusti e integri il loro pasto.

Ecco quindi che nell’era digitale odierna, mantenere una forte presenza sui social è essenziale per qualsiasi azienda.

Bisogna trovare qualcuno che la conoscenza di base dell’azienda vinicola, le competenze per creare post interessanti, gestire i social, i commenti, ed altro.

A tal proposito c’è chi in questi mesi sta proponendo il linguaggio AI, addestrato appositamente per fare ciò che può essere svolto da un essere umano.

Quali sono i risultati ? L’indagine svolta in alcuni paesi in cui alcune cantine stanno iniziando ad usare l’IA è deprimente.

La creazione di nuovi contenuti per tutti gli account sembra essere più semplice, richiedendo contemporaneamente meno esperienza umana, ma gli utenti si accorgono ben presto che dietro c’è un il quale non è capace di essere umano, quindi asettico e poco duttile.

Quindi se basta una didascalia per accompagnare il post su Instagram ad un evento da pianificare non lo è per un post informativo sul blog, inerente alla storia del vigneto o altro.

Qualcuno riferisce nel essere completamente scritto con un’eccezionale attenzione ai dettagli, ma non è assolutamente vero. L’intelligenza artificiale memorizza il pubblico, ma ogni contenuto è lungi lontano ad essere realizzato su misura per favorire il coinvolgimento e la consapevolezza del marchio dai consumatori.

L’intelligenza artificiale lavora per segmentare la base di clienti e analizzare le loro preferenze individuali per sviluppare campagne e-mail personalizzate, offerte promozionali e inviti a eventi su misura per gli interessi di ogni persona.

Questo approccio è molto pericoloso per la legge sulla privacy, poiché il trattamento dei dati verrebbe utilizzato impropriamente senza alcun consenso dei consumatori.

Mentre l’intelligenza artificiale come ChatGPT viene bandito dalle Università francesi e da alcuni paesi occidentali, in altri si cerca di usarlo come strumento per stare al passo del mercato nel mondo in continua evoluzione del vino, cercando di approfondire le connessioni con i clienti, ma con il pericolo di vedere bannato il proprio dominio, l’accaunt di posta e quello sui social, ricevere pesanti dai rispettivi governi.

ChatGPT come altre intelligenze artificiali non possono essere l’attuale soluzione al marketing per fornire consigli personalizzati sui vini e abbinamenti gastronomici in base alle preferenze e ai requisiti specifici del cliente, in quanto si tratta di invadere nella loro privacy senza averne l’autorizzazione.

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