La politica economica della Cina e la sua sicurezza alimentare

La situazione della della è piuttosto enigmatica. Nell’aprile 2021, il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che “la sicurezza alimentare è una base importante per la sicurezza nazionale”.

Il 2022, per la , è stato un anno senza dubbio impegnativo per l’agricoltura, principalmente a causa degli shock climatici e delle continue interruzioni causate dalla sua zero COVID. Per giunta hanno fatto ricorso a sistemi tecnologici in modo da poter spingere l’atmosfera a piovere.

In particolare, la scorsa estate è stata la più secca e la più calda del paese da quando nel 1961 iniziarono a essere tenuti record coerenti.

La ondata di caldo ha provocato una siccità nel bacino del fiume Yangtze (YRB), che ha colpito oltre 900 milioni di persone in oltre 17 province e 2,2 milioni di ettari di terreno agricolo, compresa la terra utilizzata per il riso.

Poiché l’YRB produce i due terzi del riso cinese (principalmente riso Indica), l’alimento più consumato nel paese, è probabile che la siccità abbia avuto un impatto significativo sulla produzione nazionale, aggravando nel contempo gli squilibri strutturali nell’offerta.

Poi…nel luglio 2022, nella regione autonoma del Guangxi, dopo aver stimolato la pioggia, sono arrivati anche i disastri che hanno colpito la produzione agricola, le case e le strade. Le stime suggeriscono che ciò abbia causato perdite economiche dirette di oltre 12,48 miliardi di yuan ($ 1,86 miliardi).

La Cina è peraltro un importatore di mais e, nel 2021, ha dovuto importare 28,35 milioni di tonnellate di alimento base, in aumento del 152% rispetto al 2020, rappresentando il 9,4% del consumo interno. La maggior parte delle importazioni proveniva da Stati Uniti, e , con le importazioni ucraine che rappresentavano un terzo dell’importo totale.

La Cina ha anche importato per molti anni , principalmente da potenze agricole come Australia, Canada e Stati Uniti. Tuttavia, a causa della guerra commerciale con gli Stati Uniti e delle relazioni tese con le nazioni occidentali, la Cina ha cercato di diversificare le sue fonti di importazione di grano guardando alla Russia e ai paesi dell’Asia centrale come il Kazakistan.

La soluzione del grano è arrivata grazie ad una con il presidente russo Vladimir Putin, in occasione delle Olimpiadi invernali nel febbraio 2022 a Pechino.

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