La storia delle Religioni ed i Gesuiti

Il gesuita Atanasio Kircher (1602-1680) appassionato studioso della lingua e della cultura egizia, si affacciò all’ipotesi che la cultura classica neoplatonica fosse ispirata direttamente da e che le religioni non cristiane abbiano avuto origine dalla stessa Bibbia.
Un altro importante gesuita, Joseph-François Lafitau (1681-1746) pubblicò, nel 1724, uno dei primi studi comparati sulle religioni, il Moeurs des sauvage américains, dove ritenne di rilevare delle affinità tra le credenze dei nativi americani con le dottrine e le pratiche religiose greche. Chi erano questi due studiosi, gesuiti ? Athanasius Kircher (Geisa, 12 maggio 1602 – Roma, 28 novembre 1680) è stato un gesuita, filosofo e storico tedesco del XVII secolo.
Pubblicò una quarantina di opere, anzitutto nei campi degli studi orientali, della geologia e della medicina. Kircher è stato paragonato al suo confratello gesuita Ruggiero Giuseppe Boscovich e a Leonardo da Vinci per la sua enorme varietà di interessi, ed è stato onorato con il titolo di “maestro in un centinaio d’arti”.[1]
Kircher fu il più celebre “decifratore” di geroglifici del suo tempo, malgrado buona parte dei suoi presupposti e “traduzioni” in questo campo da allora siano stati smentiti. Egli tuttavia condusse uno dei primissimi studi sui geroglifici egiziani, stabilendo il legame corretto tra la lingua egizia antica e il copto, per il quale è stato considerato il fondatore dell’Egittologia. Era inoltre affascinato dalla sinologia e scrisse un’enciclopedia della , nella quale notava per la prima volta la presenza dei nestoriani, ma tentò anche di stabilire collegamenti più tenui con l’Egitto e il cristianesimo.[1]

Joseph-François Lafitau (Bordeaux, 1 gennaio 1681 – Bordeaux, 1746) è stato un gesuita e scrittore francese.
Missionario in Canada dal 1711, studiò usi e costumi degli Irochesi. Pubblicò, nel 1724, uno dei primi studi comparati sulle religioni, il Moeurs des sauvages amériquains comparées aux moeurs des premiers temps (1724), dove ritenne di rilevare delle affinità tra le credenze dei nativi americani con le dottrine e le pratiche religiose greche. È autore anche della Histoire des découvertes et des conquêtes des Portugais dans le Nouveau Monde (1733). Secondo l’antropologo italiano Ugo Fabietti, Lafitau non può essere considerato, a tutti gli effetti, come uno dei precursori dell’Antropologia Culturale. Infatti egli usò il metodo comparativo più allo scopo di dimostrare l’esistenza,presso tutti i popoli, dell’idea di un Essere Superiore, che non al fine di condurre un vero e proprio studio sociologico delle istituzioni degli Irochesi e degli Uroni, comparandole con quelle degli “Antichi”. La sua opera nacque all’interno di una disputa ideologica di natura religiosa: voleva dimoatrare, contro i Libertini, che non esistono popoli atei per natura. Ma proprio nella dimostrazione della credenza universale in un Essere Superiore, filosofi come Voltaire videro la prova dell’esistenza di una Religione Naturale. Comunque la novità dell’opera di Lafitau sta nel fatto che le credenze dei selvaggi americani non furono confrontate con quelle degli uomini civilizzati (secondo il metodo dei filosofi Illuministi), bensì con quelle degli “Antichi”.[2]

FONTI STORICHE
[1] Athanasius Kircher
[2] Joseph-François Lafitau

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