La vitamina E, o tocoferolo, si trova in natura in diverse forme chimiche. Quella più frequente e con attività biologica più marcata è l’alfa-tocoferolo. Una volta detta vitamina della fertilità, oggi alla vitamina E si riconoscono attività antiradicali liberi (antiossidante) e protettiva di membrana.
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Abbiamo detto che l’attività principale della vitamina E è quella antiradicali liberi. Ricordiamo che i radicali liberi sono molecole che si originano dalle reazioni organiche, con un numero dispari di elettroni e quindi estremamente reattive. Questo può portare a effetti positivi, come per esempio la distruzione dei batteri, ma anche negativi, come la formazione di sostanze molto tossiche. Non si conosce il meccanismo con cui la vitamina E interagirebbe con i radicali liberi. Sicuramente protegge le membrane cellulari e partecipa alla loro struttura.
Le fonti alimentari di vitamina E sono gli oli (girasole) frutti oleosi (mandorle, nocciole, pistacchi, arachidi) e germi di cereali (germe di grano). Si trova anche in piccole quantità nel burro, nelle frazioni lipidiche di uova, fegato e latte.
La carenza di vitamina E si manifesta con segni ematologici, neurologici, muscolari e oftalmologici. Nei paesi in via di sviluppo la carenza è legata in genere alla malnutrizione. Nei paesi industrializzati si riscontra solo in condizioni particolari: nati prematuri, patologie digestive, malattie genetiche.
In conclusione, la vitamina E è il principale antiossidante e protettore delle membrane nel nostro organismo. Recentemente è stata supposta una correlazione fra malattie cardiovascolari, rischi di angina e livelli di alfa-tocoferolo nel nostro organismo.
Si presume che l’attività antiossidante della vitamina E possa avere anche un ruolo importante nel rallentamento della degenerazione cognitiva.
In cosmetica la vitamina E viene utilizzata miscelata a sostanze oleose per prevenire l’invecchiamento cutaneo e nella formulazione di prodotti per la pelle secca (corpo, labbra).
Duccio Magnelli (Giornalista – Farmacista)