Le agenzie di comunicazione che non pagano il lavoro giornalistico

Per esistere, bisogna essere visibili. Questo è quanto scrive nel suo sito web l’agenzia di comunicazione CommunicartFR. Essere visibili oggi significa essere forti su Internet e sui social network! Per essere forti su Internet e sui social network e offrirti visibilità all’altezza delle tue ambizioni ma anche dei tuoi mezzi, hanno creato un’agenzia di reputazione digitale.

Artisti, creatori, attori culturali possono oggi, meglio che mai, parlare direttamente con il mondo. Il potere dei social network e dei riferimenti a Internet consentono di vedere senza limiti le creazioni, gli eventi, tutte le espressioni artistiche.

Essere rilevanti nella sua espressione è la condizione da comprendere. Con la sua esperienza e i suoi collegamenti, Communicart scrive ancora che è in grado di assicurare una visibilità a costi e condizioni di padronanza editoriale che corrispondono alle esigenze dei clienti.

Le community, dal palmo della mano, sul cellulare, ottengono informazioni, seguono le notizie, entrano in contatto con le creazioni, i progetti in qualsiasi momento, ovunque.

I giornalisti e gli opinion leader sono i primi a confermare il loro interesse trovando prove della presenza, della influenza, della forza dei collegamenti con il pubblico, su Internet e sui social network.

Però è piuttosto enigmatico che si ricevono risposte di questo tipo da communicart, quando i ed i giornalisti svolgono un a vantaggio dei loro clienti:

Grazie per la vostra email. Purtroppo non accettiamo pubblicità o pubblicazioni che comportano una necessità finanziaria. Per favore fatemi sapere se c’è qualcosa che potete offrire gratuitamente, altrimenti devo rifiutare la vostra offerta.

Ora noi chiediamo ai rispettivi loro clienti se ritengono opportuno, ma soprattutto corretto, ‘sfruttare’ la stampa per avere visibilità, per poi non riconoscere il che viene svolto.

Esistere, rendere visibile, emergere nel concerto degli eventi è necessario per gli artisti, le gallerie, gli eventi, le fiere e i saloni.

Indi per cui chiediamo a tutte queste persone se approvano il non ‘riconoscere’ il professionale che viene svolto dai media e giornalisti per dare visibilità a chi sono, cosa fanno, come lo fanno.

Cordiali saluti

La redazione

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