Le innovazioni che faranno il trasporto di domani (1)

Ha il nome di “Xavier” e “Pegasus”. Visto dal neofita, e’ un insieme di circuiti

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Ha il nome di “Xavier” e “Pegasus”. Visto dal neofita, e’ un insieme di circuiti integrati come quelli che si vedono quando si apre un computer. Questi banali strumenti di calcolo sono i processori piu’ avanzati per la vettura autonoma di domani che si puo’ vedere a Las Vegas. Sono proposti all’industria automobilistica da una delle imprese piu’ importanti in materia di che sono impegnate nell’ambito dei neuroni: la societa’ californiana Nvidia.
Queste tavolette di , acciaio e silicio, dalle dimensioni di una targa automobilitica del Nevada, hanno capacita’ di calcolo che abitualmente sono appannaggio delle batterie di grossi computer che attualmente sono dentro il motore degli attuali prototipi di auto autonome.
Xavier e i suoi 9 miliardi di transistor fanno 9.000 miliardi di calcoli al secondo. E’ la dimesione necessaria per la guida autonoma di livello 3 (autonomia parziale in autostrada, per esempio). In quanto a Pegasus, e’ costituito da due Xavier ai quali sono stati aggiunti due mappe grafiche, cosa che gli consente di raggiungere una capacita’ mostruosa di 320.000 miliardi di calcoli al secondo. Pegasus e’ adatto allo stato finale della vettura senza autista: il livello 4 e 5.
“Offriamo all’industria automobilistica, dei prodotti gia’ pronti per essere industrializzati”, spiega Fred Cohen, responsabile marketing della divisione automobile di Nvidia (che, al momento, realizza il 90% del suo business coi videogame e i data center).Ma l’ambizione dell’azienda di Santa Clara nell’automobile e’ considerevole, e i suoi attuali e futuri clienti si aggirano intorno al suo stand. Segnale che non sbaglia: Carlos Ghosn, abitualmente avaro di informazioni su suoi fornitori, ha citato Nvdiai per fare l’elogio durante la sua conferenza stampa al CES, lo scorso 9 gennaio.

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