Chiesa Assira: L’evangelizzazione della Cina

I monaci della Chiesa assira furono i primi a raggiungere la e, da qui, le popolazioni turco-mongole dell’Asia centrale (odierni Xinjiang e Mongolia)[1]. Il più antico documento che testimonia la presenza cristiana nel paese della grande muraglia è la «stele di Xi’an», conservata nel Museo provinciale di Xi’an «Foresta di Stele». Si tratta di una pietra alta più di 3 metri, incisa su calcare nero, in caratteri cinesi e siriaci, scolpita nel febbraio 781 e rinvenuta nel 1623. L’iscrizione reca il titolo Memoriale della diffusione in della Religione della luce proveniente da Daqin ed è nota impropriamente come “Stele nestoriana”. Narra la storia della comunità cristiana dalla fondazione, nel 635, quando il monaco Alopen giunse a Chang’an (nome antico di Xi’an, fino al Medioevo capitale dell’impero Tang), e da lì cominciò a predicare la «religione della luce» (Jing Jiao). L’imperatore Tai Zhong, con un decreto del 638, consentì la diffusione della , giudicandola «eccellente… vivificante per l’umanità, indispensabile». La vita della comunità di Chang’an, però, suscitò riprovazione tra la popolazione: i monaci infatti non possedevano schiavi, non accumulavano ricchezze e trattavano la gente ed i nobili allo stesso modo.[senza fonte]
Lo “scandalo” che i monaci cristiani crearono con la loro presenza fece sì che nell’845 l’imperatore Wu Zong proibisse il cristianesimo e, con esso, tutte le religioni straniere. La assira continuò a esistere fra gli Uiguri e tra i Mongoli della dinastia Yuan. Un cinese venne eletto patriarca con il nome di Yaballaha III nel 1281, ed il monaco Rabban Bar Sauma (c. 1220–1294) viaggiò da Pechino a Roma per perorare una crociata assieme ai mongoli contro i Mamelucchi[8]. Fu invitato a colloquio dai cardinali. I porporati gli chiesero: “Qual è la tua fede? Esponi il tuo credo”. Rabban Bar Sauma rispose: “Io credo in un nascosto, eterno, senza inizio e senza fine, Padre, Figlio e Spirito Santo, tre ipostasi uguali e non separate. Non c’è tra loro primo o ultimo, né giovane o anziano: essi sono uno quanto alla natura ma tre quanto alle ipostasi. Il Padre è generatore, il Figlio è generato e lo Spirito Santo è procedente”[1].
Un monumento risalente al XIV secolo testimonia la presenza del monastero della Croce di Zhoukoudian nel distretto di Fangshan, vicino a Pechino. Gli archeologi hanno scoperto[9] che una singola comunità appartenente alla Chiesa assira continuò ad esistere in anche dopo l’editto di Wu Zong, per diversi secoli, pur tagliata fuori da ogni contatto con l’esterno, e continuò ad avere il suo patriarca. Recenti ricerche storiche hanno fatto emergere la presenza del cristianesimo in Tibet sin dal VI e VII secolo. Nel 782 il patriarca Timoteo I (727 – 823) indicò i Tibetani come una delle più significative comunità della Chiesa d’Oriente; successivamente scrisse della necessità di eleggere un altro vescovo (794)[10].

fonte: Wikipedia

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