L’ippocastano (Aesculus hippocastanum) è una pianta molto
Gli estratti di ippocastano si utilizzano nelle stasi venose degli arti inferiori, nelle emorroidi, come coaudiuvante nelle tromboflebiti, nei crampi muscolari notturni. La posologia della tintura madre è di 30 gocce tre volte al giorno. L’estratto secco si utilizza sotto forma di capsule, una o due al giorno. Importante è che le preparazioni siano correttamente standardizzate, in modo da conoscere l’esatta quantità di escina contenuta.
Esternamente l’ippocastano si utilizza come pomata nei casi di gambe pesanti e fragilità capillare (petecchie, ecchimosi), nelle emorroidi, nelle varici.
L’ippocastano lo si ritrova asssociato in sinergia con altre piante. Nelle flebiti con l’artiglio del diavolo, con l’hamamelis e il pungitopo nelle emorroidi e per aumentare il tono venoso, con il meliloto nella prevenzione delle varici.
Nell’uso comune non si riscontrano particolari effetti collaterali. Se ne sconsiglia l’uso nella insufficienza renale. Il frutto non è commestibile.
Duccio Magnelli (Giornalista – Farmacista)