Lobby, influenzare le decisioni europee ?
Lobby, influenzare le decisioni europee ?

Lobby, influenzare le decisioni europee ?

Le lobby in sono ad oggi oltre 15mila. Le più numerose sono le Ong quasi 3500, ed a seguire, le aziende chimiche.

Il termine lobby è inglese: significa propriamente «loggia» (nel senso di «tribuna [parlamentare riservata al pubblico]»).

La modalità di azione con cui esso si inserisce, esercitando la propria pressione sul sistema politico, viene denominata lobbying.

Da recente con il stiamo assistendo ad una situazione quanto meno allucinante.

Il termine lobby viene usato anche per indicare gruppi e organizzazioni legati tra loro dalla volontà di esercitare l’influenza a favore dell’interesse particolare presso le istituzioni legislative, politiche ed amministrative chiamate ad individuare l’interesse generale e a legiferare in merito ad esso.

In Europa questo processo si verifica presso la Commissione che ha sede a , e in misura minore presso il Parlamento, che ha sede a Strasburgo; negli USA la pressione si esercita sul Congresso di Washington, ma anche sui vertici dell’esecutivo, guidato dal Presidente degli Stati Uniti.

I lobbisti difendono gli interessi delle grandi aziende, delle associazioni di categoria (peak o umbrella associations), ma anche dei gruppi ambientalisti, per la tutela dei diritti sociali e delle organizzazioni non governative nei confronti del sistema politico-decisionale europeo.

Un esempio concreto recente è la cosiddetta vittoria del Made i Italy per il e la carne, in cui è palese un di lobby per agevolare il comparto e far in modo che, chiunque si è dedicato in tale progetto lobbystico, con esito positivo, è stato premiato con mazzette e regalie.

La sempre maggiore presenza di gruppi di pressione a Bruxelles è dovuta alla crescente capacità dell’Unione europea di intervenire con legislazione e regolazione in molte materie ed ambiti, precedentemente normati dalle istituzioni nazionali.

Sia i Commissari e i dipendenti della Commissione, sia i Parlamentari e i dipendenti del Parlamento europeo sono chiamati al rispetto di specifici codici di condotta, inclusivi di una specifica disciplina per le relazioni con i rappresentanti degli interessi, nello svolgimento del proprio mandato politico o dell’incarico amministrativo.

Vi sono siti web che si occupano di tracciare gli affari lobbystici, come ad esempio questa lobbyfacts.eu .

La parte centrale del dei lobbisti consiste nell’incontro con chi prende le decisioni, all’interno delle istituzioni europee.

Le regole prevedono che debba essere pubblico, se non il contenuto del meeting, almeno l’identità di chi ne ha preso parte, se questi coinvolgono funzionari di alto livello.

Questa regola ha un chiaro significato: le lobby e la Commissione Europea devono rendere conto ai cittadini del fatto che vi sono dei rapporti tra loro, e nello specifico quanto sono frequenti e chi sono coloro che parlano con quella o questa organizzazione.

Ora è evidente che quanto sopra ha un buco nel sistema, visto che il Qatar ha scoperchiato una pentola piena di merda.

Quest’anno, Si tratta di parte della cosiddetta accountability, ovvero della responsabilità, da parte di chi ha un ruolo pubblico, di rendicontare come usa le risorse pubbliche e soprattutto come nascono le scelte fatte.

Al 2022 la lobby che ha avuto più meeting, ben 352, è stata Businesseurope, che ha tra i propri membri Confindustria e le associazioni di imprese simili degli altri Paesi membri. Gli incontri hanno coinvolto i massimi livelli della Commissione Europea, tra cui il potente Valdis Dombrovski, uno dei numeri due di Ursula Von der Leyen.

Fonti varie
truenumbers / wikipedia / thevision

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