Marte, prototipo di habitat
Marte, prototipo di habitat

Marte, prototipo di habitat

La sta cercando di verificare da tempo se è possibile vivere su Marte e altri pianeti, anche se bisogna ricordare la difficoltà che ciò è possibile causa la notevole differenza di atmosfera, con esiti psicologici e fisici attualmente problematici, basti pensare a chi rientra dalla stazione spaziale.

Comunque se un giorno avverrà la colonizzazione chi sarà presente avrà bisogno di un posto dove gli astronauti possano vivere, al sicuro.

Con questo in mente, lo specialista delle basi polari Hugh Broughton Architects sta sfruttando la sua esperienza nel proteggere gli esseri umani nelle condizioni più difficili del nostro pianeta, per offrire spunti di riflessione su quale forma potrebbero assumere i futuri habitat ad iniziare dal pianeta Marte.

La Martian House è stata svelata nel 2020, ma si è poi bloccato per la pandemia; è il frutto degli artisti Ella Good e Nicki Kent.

Oltre a Hugh Broughton Architects, il progetto ha coinvolto un grande team che includeva i designer Pearce+, la professoressa Lucy Berthoud, il dottor Robert Myhill e il professor James Norman dell’Università di Bristol, oltre ad altri.

L’edificio è installato a Bristol, in Inghilterra, ed è in parte un’installazione di arte pubblica e in parte un progetto di ricerca scientifica.

Misura 53 mq (570 piedi quadrati) ed è alimentato da pannelli solari. Il suo design generale è pensato per essere leggero e in grado di resistere alle sfide ambientali che sarebbero affrontate in un vero viaggio su Marte, come sbalzi di estremi, vento e radiazioni.

L’idea è che le pareti del piano inferiore sarebbero state riempite di terra e seppellite nel paesaggio marziano per favorire l’isolamento, sebbene questa modalità prototipo sia composta da un container, quindi può essere facilmente riutilizzata. Il livello superiore è costituito da un foglio rivestito d’oro gonfiabile pressurizzato creato dagli specialisti Gonfiare.

L’interno comprende un soggiorno idroponico, dove gli occupanti sono circondati da piante per favorire il relax e sostenere una sana.

Altrove si trova una “sala di controllo ambientale” con sistemi di supporto vitale, in più ci sono due capsule compatte per la camera da letto, una doccia e una toilette marziana progettata da Duravit, il vincitore del concorso Lunar Loo della NASA .

Il design continuerà a essere sviluppato con il contributo di volontari (fatevi pagare), con idee su qualsiasi cosa, dai mobili ai vestiti marziani, agli spazzolini da denti e persino alla carta da parati.

L’obiettivo sarà quello di creare articoli che siano facili da riparare, multifunzionali e che creino zero rifiuti.

Fonte: Hugh Broughton Architects

Foto copertina di archivio

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