Mercato cinese apre agli investitori europei

L’Unione Europea e la hanno annunciato l’approvazione di un accordo per aprire ulteriormente il mercato cinese agli investitori dell’UE, segnando un passo importante nei colloqui iniziati nel 2013.

Per l’UE, l’accordo rischia di irritare l’amministrazione statunitense entrante, che ha esortato gli europei a consultarsi con loro sulle pratiche economiche della .

Il fallimento degli Stati Uniti e dell’UE nel forgiare una posizione darebbe a Pechino un vantaggio in quanto i leader occidentali rivalutano le relazioni geopolitiche.

Di seguito sono riportate alcune delle concessioni cinesi agli investitori europei nell’accordo, secondo un funzionario dell’UE intervenuto a condizione di anonimato:

Apertura del mercato cinese: migliore accesso a tutti i settori, compresi i servizi di trasporto aereo, in cui i requisiti di joint venture per i sistemi di prenotazione via computer vengono rimossi e nuove opportunità in settori quali veicoli puliti, servizi cloud, servizi finanziari e salute,

Imprese statali cinesi: impegno di non discriminazione quando le imprese statali sono acquirenti di servizi,

Sovvenzioni cinesi: maggiore trasparenza, in particolare per i servizi
Trasferimenti tecnologici forzati cinesi: vietati.

Mentre l’accordo impegna in gran parte l’UE a mantenere la sua relativa apertura agli investitori cinesi, secondo il funzionario europeo, l’accordo offre loro un maggiore accesso per il blocco:

mercati dell’energia all’ingrosso e al dettaglio (escluse le piattaforme di scambio),

mercati delle energie rinnovabili (con un limite del 5% a livello di paesi dell’UE e un meccanismo di reciprocità).

La svolta nei negoziati su un accordo di investimento UE-Cina segnala la determinazione del blocco a concentrarsi sulle opportunità economiche in Asia, anche in mezzo alle critiche del record di Pechino in materia di . L’accordo potrebbe entrare in vigore all’inizio del 2022.

La si è classificata come il secondo partner commerciale dell’UE nel 2019 (dietro gli Stati Uniti), con il commercio di merci a due vie del valore di oltre 1 miliardo di euro (1,2 miliardi di dollari) al giorno.

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