Messico, bimbo con DNA di tre persone

La tecnica utilizzata per il concepimento è stata motivata dal fatto che la madre del piccolo è portatrice della sindrome di Leigh, una malattia del sistema nervoso che le aveva causato la di altri due neonati e quattro aborti: il gene in questione tuttavia non fa parte del dna materno vero e proprio ma di quello mitocondriale (trasmesso esclusivamente per via materna), di fatto necessario per il funzionamento della cellula ma indipendente da quello principale.

Per questo motivo è stato necessario utilizzare il Dna dei genitori ma anche quello mitocondriale di un donatore: nello specifico, il Dna nucleare della madre è stato impiantato in una cellula denucleata del donatore – che conteneva il proprio dna mitocondriale – e successivamente fecondata dallo sperma del padre.

I test effettuati sul piccolo mostrano che meno dell’1% dei suoi mitocondri contengono il gene mutato, mentre per innescare la malattia si stima che almeno il 18% dei mitocondri debbano essere coinvolti.

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