Messico, Il treno “divoramigranti”

Lo chiamano “La Bestia”. Ma è conosciuto anche come “il treno della morte”, “il divoramigranti”. È un treno merci che passa attraverso il Messico, da Sud a Nord.

È l’estremo tentativo adottato da tanti latinoamericani diretti negli Stati Uniti. Moltissime sono le persone che salgono sul treno mentre questo è in corsa: bisogna essere veloci, e fortunati, per non finire tra le ruote, per non perdere un arto o la vita.

Una volta a bordo, poi, bisogna affrontare minacce, adeguarsi alle estorsioni, pagare per avere un posto minuscolo all’interno dei vagoni sovraffollati, o sul tetto di lamiera. È la “quota di transito”. Talvolta i vengono rapiti e usati per scopi criminali.

Secondo la Commissione nazionale dei (CNDH) ogni anno spariscono 20mila persone, dalla “Bestia”. Sono usate per trasportare droga all’interno del loro corpo, sono arruolate tra i narcos, donne e bambine sono ridotte in schiavitù. Chi si rifiuta di collaborare viene ucciso.

Ruben Figueroa, attivista della Casa per , ha dichiarato: «Non esistono garanzie, né un meccanismo che possa difendere il nostro e ancora meno l’integrità fisica e i diritti umani finché esiste la corruzione, la complicità e l’indifferenza delle istituzioni. La tragedia del migrante continua». E ha aggiunto: «I migranti significano soldi facili.

L’Istituto Nazionale per la Migrazione (INM) invece di essere una risorsa è una persecuzione: la polizia si dedica allo strozzinaggio. Il migrante è una vittima dello Stato quanto del narcotraffico».

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