ONU chiede a Corte Mondiale pronunciarsi su occupazione israeliana terre Palestina

I 193 membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite [UNGA] hanno chiesto alla Corte Internazionale di Giustizia [ICJ] di esprimere un parere sulle conseguenze legali dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi.

L’UNGA, Venerdì 30 Dicembre 2022, ha chiesto all’ICJ di esprimere un parere consultivo “sulle conseguenze legali dell’occupazione, insediamento e annessione da parte di Israele…comprese le misure volte ad alterare la composizione demografica, il carattere e lo status della Città Santa di Gerusalemme, e dalla sua adozione delle relative leggi e misure discriminatorie”.

La risoluzione delle Nazioni Unite ha anche chiesto all’ICJ di fornire consulenza su come tali politiche e pratiche “influenzano lo status legale dell’occupazione” e quali conseguenze derivano per tutti i paesi e le Nazioni Unite da questo status.

La richiesta di un parere della corte sull’occupazione israeliana, dei territori palestinesi, è stata formulata in una risoluzione adottata dall’Assemblea generale con 87 voti favorevoli.

Israele, Stati Uniti e altri 24 membri hanno votato contro, mentre 53 si sono astenuti.

L’inviato palestinese delle Nazioni Unite Riyad Mansour ha osservato che il voto è arrivato un giorno dopo il giuramento di un nuovo governo israeliano, che promette di espandere gli insediamenti ebraici illegali e perseguire altre politiche criticate in patria e all’estero.

L’ex primo ministro israeliano Yair Lapid – che è stato sostituito giovedì da Benjamin Netanyahu – il mese scorso ha esortato i leader mondiali a opporsi alla mossa, affermando che portare la questione in tribunale “farebbe solo il gioco degli estremisti”.

L’ICJ con sede all’Aia, noto anche come World Court, è il massimo tribunale delle Nazioni Unite che si occupa delle controversie tra Stati. Le sue sentenze sono vincolanti, sebbene l’ICJ non abbia il potere di farle rispettare.

L’ultima volta che l’ICJ si è pronunciata sul conflitto tra Israele e Palestina è stata nel 2004, quando ha stabilito che una barriera di separazione israeliana era illegale. Israele ha respinto quella sentenza, accusando la corte di essere politicamente motivata.

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