
ONU afferma che l’Europa deve accettare 60 milioni di
L’ONU stima che nel 2050 l’UE avrà una carenza di 60,8 milioni di lavoratori, e il Wittgenstein Center for Demography and Global Human Capital sostiene che questa carenza sarà ancora più alta, attestandosi a 72,7 milioni.
Entrambe le organizzazioni stanno utilizzando le proprie stime per sostenere un’ulteriore immigrazione di massa.
Gli immigrati africani – potenzialmente decine di milioni di essi – dovrebbero occupare la forza
Per quanto riguarda le affermazioni di Kenny sugli immigrati che salvano il mercato del
La decantata immigrazione dall’Africa e dal Medio Oriente e stata finora piuttosto scarsa, basti pensare che la
Quelli che lavorano in
Quello che è evidente, secondo dei sondaggi a campione su varie persone europee, sta nel fatto che, secondo la mentalità di alcuni, si vorrebbe ritornare al tempo della schiavitù, in cui i negri erano quelli facevano i lavori più pesanti, poiché i bianchi non svolgevano attività di manodopera.
Tuttavia la popolazione migrante europea è stata un netto drenaggio delle finanze statali in molti paesi, inclusa la Danimarca , che spende 5 miliardi di euro all’anno per gli sforzi di integrazione, per lo più falliti.
In effetti, la popolazione migrante non occidentale è così scarsamente integrata che i danesi sono in modo schiacciante contrari ad accettarne altri e, se potessero, li avrebbero già rinviati a casa loro.
In Norvegia, solo circa la metà dei migranti lavora nonostante i 6,6 miliardi di euro investiti in iniziative di inserimento lavorativo.
In Francia, la migrazione costa al Paese 25 miliardi di euro all’anno e molti migranti rimangono disoccupati anche dopo anni. Quindi un fallimento totale, quindi la Francia ha i suoi interessi lobbystici nel mantenere persone migranti inoccupate?
Nel frattempo, la Germania ha annunciato due anni fa che stava spendendo 64,5 miliardi di euro in istruzione, servizi sociali, alloggi e corsi di lingua per integrare gli stranieri che già possiede.
Una ingente somma finanziaria che ha fatto storcere il naso a molti tedeschi intervistati, i quali ritengono esserci un vero e proprio business del migrante.

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