Ordine e Cavalieri di Malta: Gerarchia e Governo. Analisi storica su quello cattolico

Prendiamo spunto dalla nostra sete di conoscenza e questa volta parliamo della gerarchia dei Cavalieri di Malta (detti anche Ospitalieri, Cavalieri di S. Giovanni, Cavalieri Gerosolimitani, Cavalieri di Rodi, ecc.), partendo dai trattati sull’argomento. Dunque, per quanto è possibile, cercheremo di ricostruire al meglio le cariche ed il funzionamento, in questo caso però abbiamo preso come riferimento l’Ordine  Cavalleresco Cattolico di Protezione Papale. Prossimamente ci dedicheremo ad un Ordine Ecumenico di Protezione Dinastica. L’Ordine dei Cavalieri Ospitalieri operava a Gerusalemme già dalla fine della Prima Crociata.

Nel 1291, in seguito alla conquista, da parte dei Mamelucchi, dell’ultima roccaforte cristiana in Terrasanta, S. Giovanni d’Acri (attuale Israele), i Cavalieri si rifugiarono a Cipro e ci rimasero per qualche anno, cercando di capire dove ristabilire il loro governo. La scelta cadde su Rodi, che conquistarono nel 1309.

L’isola rimase in mano all’Ordine per oltre due secoli, durante i quali subirono tre grandi assedi da parte delle forze islamiche. Nel 1440 respinsero l’attacco dei Mamelucchi, nel 1480 riuscirono a sconfiggere le armate di Maometto II (il conquistatore di Costantinopoli), ma alla fine persero l’isola in seguito all’Assedio del 1522 voluto da Solimano il Magnifico.

Dopo alcune traversie, i Cavalieri ottennero un nuovo possedimento da Carlo V: Malta.

Fino al 1798, anno in cui l’ultimo Gran Maestro, Ferdinand von Hompesch, si arrese (senza combattere e grazie alla diserzione dei Cavalieri francesi) a Napoleone, l’Ordine difese Malta e il Mediterraneo dalle insidie ottomane.

La vita dell’Ordine è dovuta anche alla meticolosa organizzazione interna e alle capacità di governo dimostrate nel corso dei secoli.

L’Ordine era un’organizzazione ospedaliera, religiosa e militare, governata da un monarca, il Gran Maestro, che esercitava le sue funzioni con il supporto di un’aristocrazia formata dai Cavalieri.

Il Gran Maestro era la massima carica dell’Ordine.

Tutti i membri di quest’ultimo devono giurargli obbedienza.

Il Gran Maestro però non era solo a capo dell’Ordine inteso come Ordine religioso, ma anche sovrano delle terre possedute dall’Ordine (ad es. Rodi e poi Malta) e delle popolazioni che le abitavano.

Prima di passare alle assemblee e consigli dell’Ordine, è necessario specificare quale fossero le sue ripartizioni interne, sia territoriali che personali.

L’Ordine era formato da Otto Lingue (ossia capitoli di provenienza), che dopo lo scisma anglicano diventano sette Lingue: Provenza, Alvergna, Francia, Italia, Aragona-Catalogna-Navarra, Castiglia e Portogallo, Alemagna, Inghilterra.

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Ogni Lingua aveva una divisione interna differente e faceva capo a una carica suprema (chiamata anche colonna, Piliere, balio o bailo conventuale) che aveva compiti specifici nel governo dell’Ordine e dei suoi possedimenti.

Il Cavaliere al vertice di ciascuna Lingua risiedeva nei possedimenti dell’Ordine (per gli ultimi due secoli e mezzo a Malta).

La Lingua di Provenza aveva, 2 Priorati e 1 Baliato: 

La dignità più alta era quella di Gran Commendatore ed era formalmente la prima carica dopo il Gran Maestro, poiché la lingua provenzale era quella del fondatore dell’Ordine, Gerardo (in realtà, il luogo di nascita di Gerardo è l’oggetto di una lunga disputa storiografica fra chi lo identifica in Provenza e chi, primo fra tutti Guglielmo di Tiro, in Campania, più precisamente ad Amalfi).

La Lingua di Alvergna (o Alvernia), 1 Priorato e 1 Baliato:

Il piliere di questa Lingua era il Gran Maresciallo. Questi aveva il comando militare dell’Ordine, ad eccezione delle Gran Croci, dei cappellani e di chi era direttamente alle dipendenze del Gran Maestro.

La Lingua di Francia, 4 Priorati e 1 Baliato:

La dignità più alta era quella di Gran Spedaliere (o Ospedaliere). A lui spettava la direzione di tutti gli ospedali (e soprattuto del grande Ospedale) e la cura dei poveri, la nomina del sovrintendente all’infermeria (un Cavaliere di Giustizia), del priore dell’infermieria e di dieci scrittori per il Consiglio.

La Lingua d’Italia, 5 Priorati e 4 Baliati:

La massima dignità era il Gran Ammiraglio. Presiedeva ai tribunali della marina e comandava le galere dell’Ordine. In caso di assenza del Gran Maresciallo, aveva il comando sia delle forze navali che di quelle di terra. Nominava il controllore (prud’homme), il segretario dell’arsenale (per vegliare sugli arsenali delle galere), e nominava i capitani di vascello.

La Lingua di Aragona, di Catalogna, di Navarra, 3 Priorati e 2 Baliati:

La dignità più alta era quella di Drappiere o Gran Conservatore. Questi si occupava della manutenzione delle cose, delle vettovaglie e dell’abbigliamento di tutti i Cavalieri. Firmava inoltre i pagamenti dovuti alle truppe assoldate e controllava le argenterie dell’Ospedale.

La Lingua di Castiglia e Portogallo, 2 Priorati e 2 Baliati:

Il Gran Cancelliere era la colonna di questa Lingua. Aveva il controllo della segreteria del Gran Maestro; firmava e apponeva il sigillo su tutti i documenti ufficiali.

La Lingua di Alemagna, 1 Gran Priorato:

La colonna di questa Lingua era il Gran Balì, che governava il castello di S.Pietro e di tutte le fortezze, comprese quelle del Gozo (piccola isola di Malta).

La Lingua d’Inghilterra, 3 Priorati:

La più alta dignità era rappresentata dal Turcopoliere. Generale di cavalleria e fanteria. Questa carica fu unita a quella del Gran Maestro dopo la soppressione della Lingua inglese.

Alla suddivisione geografia dell’Ordine si accompagnava una differenza gerarchica fra i suoi membri: Cavalieri, Cappellani e Frasserventi.

Alle tre categorie principali se ne aggiunse un’altra già durante la permanenza in Terrasanta, che crebbe a dismisura nel periodo maltese, quella degli Affigliati che avevano alcune divise dell’Ordine e un certo numero di benefici riconnessi al cavalierato anche se non potevano considerarsi Cavalieri.

 

A seconda della carica ricoperta, i Cavalieri si distinguevano in quattro categorie:

Priori / Gran Priori
Balì
Commendatori
Semplici Cavalieri

I Priori e i Gran Priori erano al comando di un Priorato o di un Gran Priorato, che rappresentavano il primo livello nella suddivisione territoriale interna a ciascuna Lingua.

Come primo livello esistevano anche i Baliati. Questi ultimi si differenziavano dai primi perché non avevano il secondo livello gerarchico, le cosiddette Commende. L’unica eccezione era rappresentata dal Baliato di Brandemburgo (Lingua di Alemagna), che arrivò a comprendere tredici commende.

I Balì (a capo di un Baliato) si distinguevano a loro volta in tre categorie.

I Balì Conventuali (Pilieri) erano otto, uno per ogni Lingua, e risiedevano nei domini temporali dell’Ordine, più precisamente nell’albergo di ciascuna Lingua. Venivano scelti fra i più anziani cavalieri della Lingua di appartenenza. Insieme componevano il Consiglio dell’Ordine, occupavano le cariche più rilevanti e comandavano l’Albergo, termine con cui si intendeva la residenza di ciascuna Lingua nei domini temporali. Ancora oggi, è possibile visitare gli Alberghi di tutte le Lingue a Malta.

La seconda categoria dei Balì, quella dei Capitolari, era formata dai Balì che non risiedevano a Malta, ma vivevano nei loro baliati europei. Per il Capitolo Generale era necessaria la loro presenza nel luogo deputato o quella di loro procuratori.

La terza comprendeva invece di Balì ex gratia. Si trattava di quei cavalieri che avevano ricevuto la gran croce per grazia, decisione del Capitolo Generale o breve (Balì brevettati).

Avendo esaminato le varie cariche e dignità, è ora possibile parlare delle altre nel consiglio dell’Ordine.

Il Consiglio Ordinario (o Supremo) era composto almeno dal Gran Maestro e dagli otto (poi sette) Pilieri. Senza una di queste dignità non era possibile procedere.

Il Consiglio Compito (o Completo) aveva una composizione analoga a quello Ordinario, ma ciascuna Lingua aggiungeva due cavalieri anziani che risiedevano da almeno cinque anni nel convento. Era a questo Consiglio che giungevano le appellazioni del Consiglio Ordinario e di quello Criminale.

Il Consiglio Criminale (o Segreto) agiva in caso di necessità per affari urgenti, in particolar modo in seguito al reato (o presunto tale) commesso da un Cavaliere. Era sempre presieduto dal Gran Maestro o dal Luogotenente.

Testo estrapolato da questo articolo il cui autore è il Dottor Gabriele Zweilawyer

Bibliografia:
P. DEL ROSSO (trad.), Statuti della religione de’ cavalieri Gierosolimitani (1570);
A. MICALLEF, Lezioni su gli statuti del Sagr’Ordine Gerosolimitano: nell’Università degli Studi di Malta (1792);
G. M. ROMANO, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da san Pietro sino ai nostri giorni (1844);
G. MANARA, Storia dell’Ordine di Malta ne’ suoi Gran Maestri e Cavalieri (1846);
L. DE CARO, Storia dei gran maestri e Cavalieri di Malta (1853);

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