Pechino, Elenco Karakax: internamento nello Xinjiang

La “Lista Karakax”, che prende il nome dalla contea di Karakax (Qaraqash) nella prefettura di Hotan, rappresenta il documento governativo trapelato più recente dallo Xinjiang. Oltre 137 pagine, 667 righe di dati e i dettagli personali di oltre 3.000 uiguri, questo straordinario documento presenta le prove più forti fino ad oggi che Pechino sta attivamente perseguitando e punendo le normali pratiche delle credenze religiose tradizionali, in diretta violazione della propria costituzione.

In particolare, l’elenco Karakax delinea i motivi per cui 311 persone sono state internate e rivela la cognizione dietro i processi decisionali sul fatto che gli individui possano essere rilasciati o meno.

Basato sui principi della presunta colpa (piuttosto che dell’innocenza) e sull’assegnazione della colpa attraverso l’associazione, lo stato ha sviluppato un sistema di governance altamente perfezionato ma anche ad alta intensità di in base al quale interi ambienti familiari sono tenuti in ostaggio per le loro prestazioni comportamentali – congiuntamente e come individui.

I meccanismi di valutazione e valutazione in corso assicurano alti livelli di acquiescenza anche quando la maggior parte dei detenuti sono stati rilasciati dai campi.

Le nuove informazioni dettagliate fornite da questo documento ci consentono anche di sviluppare una comprensione più approfondita dei processi ideologici e amministrativi che hanno preceduto la campagna di internamento.

In particolare, questo documento di ricerca esamina attentamente la sequenza e la tempistica degli eventi durante i primi sette mesi di Chen Quanguo nella regione.

Si sostiene che Chen debba essere stato installato dal governo centrale, probabilmente durante un incontro alle Due Sessioni a Pechino nel marzo 2016, dove Xi Jinping, Chen e il predecessore di Chen nello Xinjiang, Zhang Chunxian, erano tutti nello stesso posto.

Si sostiene che il ruolo di Chen nello Xinjiang non è stato tanto quello di un innovatore quanto lo è stato quello di un amministratore fortemente motivato e disciplinato, con un focus sull’escalation drastica dei meccanismi esistenti di investigazione, categorizzazione e internamento.

Più di qualsiasi altro documento governativo relativo alla campagna extralegale di internamento di massa di Pechino, l’elenco Karakax mette a nudo la micromeccanica ideologica e amministrativa di un sistema di genocidio culturale mirato che probabilmente compete con qualsiasi tentativo simile nella storia dell’umanità.

Guidato da una visione del mondo profondamente religiosa e fobica, Pechino ha avviato un progetto che, ideologicamente, non è lontano da una caccia alle streghe medievale, ma viene eseguito con perfezionismo amministrativo e disciplina di ferro.

Diffidando delle vere intenzioni dei suoi cittadini di minoranza, lo stato ha istituito un sistema di governance che sostituisce pienamente la fiducia con il controllo.

Ciò, tuttavia, è destinato a diventare anche la maggiore responsabilità a lungo termine.

I meccanismi di governance dello Xinjiang sono sia ad alta intensità di che basati su strutture di potere altamente disuguali che spesso corrono lungo e aumentano le faglie etniche.

Le ramificazioni a lungo termine di questo accordo per la stabilità sociale e le relazioni etniche sono impossibili da prevedere.

Fonte 1

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