Socialmedia Linkedin censura messaggi definiti critici
Socialmedia Linkedin censura messaggi definiti critici

Socialmedia Linkedin censura messaggi definiti critici

Linkedin, il principale social network per professionisti, di proprietà di Microsoft , censura anche i messaggi scomodi per il New World Order, cioè i messaggi critici nei confronti dell’aborto e dell’ideologia gender, in tutte le sue varianti come l’Only Yes Is Law Yeah.

Le agenzie stampa ReportersPress , , WorldNews , ed altre hanno avuto censure su diversi articoli in periodi differenti, in particolare alcuni a firma di e scienziati, quindi fonti ufficiali, su argomenti inerenti a danni cerebrali da somministrazione farmaci per depressione e .

Oltre a noi, ovviamente, scopriamo che Linkedin ha da recente censurato dei colleghi sull’articolo intitolato ” Giovedì nero: , transessualità, animalismo e ‘Solo sì è sì’ “, pubblicato su Hispanidad il 9 febbraio 2023, in modo tale che i membri del social network, prima non potessero condividerlo e , in seguito, hanno smesso di vederlo perché rimosso dal profilo Hispanidad .

Il tuo post va contro la nostra sull’incitamento all’odio. È stato rimosso e solo tu puoi accedervi“, dice Lindekin nel suo messaggio.

E tutto questo accade due settimane dopo che il presidente di Microsoft Spagna, Alberto Granados , interrogato da Hispanidad sulla censura nei social network , ha assicurato di non avere una “opinione formata”, “poiché non fa tanto parte di quel sistema “, cioè dai social network.

No comment.

Si dà il caso che l’articolo censurato alludesse all’approvazione, in diverse istituzioni, di quattro leggi anti-cristiane: aborto, transessualità, animalismo e libertà sessuale.

Bill, il fondatore di Microsoft, è uno dei milionari più cristofobici del momento.

Naturalmente, da buon cristianofobo, Linkedin assicura che le informazioni su Hispanidad possono favorire… l’odio!

E si sa: i crimini d’odio non sono stati promulgati per combattere l’odio ma per perseguitare i dissidenti.

Avviso
Insomma, Linkedin, per cui la società di Bill ha pagato 26,2 miliardi di dollari nel 2016, è entrata a far parte del club dei censori di internet, che comprende , Facebook ed in parte , poi c’è Instagram, Tik Tok, ecc.

Attenzione però, poiché tette, culi, insulti, minacce ed anche bestemmie, talvolta non infastidiscono, ma forse sono importanti per aumentare i like e l’audience, quindi il fatturato ? Due pesi e due misure ?

Non fatevi ingannare: il dei verificatori non è inseguire bufale – questa è la scusa per agire – ma censurare qualsiasi messaggio critico nei confronti del consenso stabilito o del pensiero unico. Prendete nota.

Condividi nei social