Somalia: la decostruzione geopolitica di uno stato (1)
Somalia: la decostruzione geopolitica di uno stato (1)

Somalia: la decostruzione geopolitica di uno stato (1)

La Somalia, un paese di 14 milioni di abitanti, in cui l’etnia somala rappresenta il 92% della popolazione, si trova sul lato orientale del continente nero, nella regione conosciuta come il Corno africano. La sua posizione geografica, con 3.025 chilometri di costa, è imbattibile, poiché da lì è possibile esercitare il controllo del trasporto marittimo attraverso l’Oceano Indiano e il Mar Rosso, dove metà del trasporto container mondiale e il 70% di traffico totale di prodotti petroliferi.

La superficie della Somalia è di 637.000 chilometri quadrati e gode di una grande ricchezza di minerali – uranio, ferro, stagno, bauxite e – oltre a risorse fossili ancora non sfruttate.

Nel 1959 raggiunse l’indipendenza unendosi a due territori: la colonia italiana meridionale e la colonia britannica settentrionale. Da lì vi fu un governo nazionale che con grande inesperienza non unificò il paese e fu rovesciato nel 1969 da civili marxisti e personale militare nazionalista.

Il capo del governo fu poi assunto da Mohamed Siad Barre, che avrebbe guidato il paese fino al 1991, anno in cui fu deposto dopo 3 anni di carestia e guerra civile.

Barre si avvicinò all’Unione Sovietica e a Cuba all’inizio del suo governo e ebbe importanti progressi sociali, educativi ed economici, nonché il consolidamento di una lingua ufficiale. Ma nel 1977 avrebbe intrapreso la disastrosa avventura filoamericana di attaccare l’Etiopia, nell’ambito dei dialoghi promossi da Cuba per liberare, a favore della Somalia, una regione dell’Etiopia somala chiamata Ogaden.

Fonte : Il Collettivo della Comunicazione Colombiana

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