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Il governo degli Stati Uniti ha vietato alle aziende del paese di vendere tecnologia a quattro società ed a un centro di ricerca con sede in Cina, citando motivi di sicurezza nazionale. L’ordine è stato emesso dal Dipartimento del Commercio diretto da Wilbur Ross per includere nell’elenco altre entità, “che agiscono in modo contrario alla sicurezza nazionale o agli interessi in politica estera degli Stati Uniti”.
Le nuove aggiunte alla lista sono Sugon, il principale produttore cinese di supercomputer (ad altissime prestazioni) e tre delle sue controllate impegnate nella produzione di chip: Higon, Chengdu e Chengdu Haiguang circuito integrato Tecnologia Microelectronics Haiguang. Anche l’Istituto di tecnologia computazionale Wuxi Jiangnan è stato bandito.
La decisione del governo degli Stati Uniti significherà che, come nel caso di Huawei, queste entità perderanno l’accesso alla tecnologia statunitense, che potrebbe avere conseguenze importanti tagliando la fornitura di alcuni dei principali produttori di chip al mondo.
Questo è il caso, ad esempio, di Advanced Micro Devices (AMD), Intel e Nvidia, tutti americani e fornitori di Sugon.
Nel suo brief, il Dipartimento del Commercio ha affermato che alcuni dei supercomputer che queste organizzazioni aiutano a creare vengono utilizzati dal governo cinese per “simulare esplosioni nucleari e attività militari”.
Il supercalcolo, un settore su cui scommettono sia la Cina che gli Stati Uniti, è chiamato a svolgere un ruolo chiave nello sviluppo di armi nucleari, meccanismi di crittografia e sistemi di difesa militare.
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