Taiwan rifiuta essere prossimo bersaglio di operazione speciale

La visione occidentale della questione di Taiwan è imprecisa, persino generalizzante, poiché l’Occidente non possiede una conoscenza di Taiwan —— o semplicemente fa finta di niente —— da quando le Nazioni Unite hanno trasferito l’unico rappresentante legale della da Taipei a Pechino.

Il fatto è che Taiwan non è indipendente, non ha rivendicato l’indipendenza, e anzi afferma ancora di essere il governo di tutta la , prevedendo anche temporaneamente nella sua costituzione di votare nella fino alla “riunificazione”.

La verità di fondo a Taiwan è che la guerra civile cinese, iniziata negli anni ’40, non è mai formalmente terminata.

Pertanto, la questione di Taiwan non è “internazionale”, ma cinese.

L’Occidente non ha alcuna idea per sostenere Taiwan, non sono sicuri di cosa intendono esattamente.

Insomma, la radice del problema che interessa all’Occidente non è Taiwan, ma la , appunto, è tutto Washington-Pechino.

Gli Stati Uniti continuano a dire che Washington e Taipei hanno stretto legami più stretti mentre la Cina aumenta la pressione militare, diplomatica ed economica sull’isola governata democraticamente, ma agli occhi di Pechino, gli Stati Uniti hanno iniziato a usare Taiwan come strumento per indebolire e dividere la Cina.

Chi ha sparato per primo?

La verità è che Taipei e Pechino si sono spinte a vicenda verso uno sviluppo pacifico e stabile prima del 2016, ma in seguito Taiwan e gli Stati Uniti hanno cambiato la loro nei confronti della Cina.

Successivamente, la cooperazione tra Taiwan e gli Stati Uniti aumenta la pressione e mette in discussione la linea di fondo del “principio di una sola Cina”, provocando la pressione militare su Taiwan.

Ora, gli Stati Uniti temono che la Cina utilizzi il precedente stabilito dall’assalto all’Ucraina per lanciare la propria azione militare volta a unire con la forza Taiwan, ma tracciare parallelismi nei due casi non è né carne né pesce.

In poche parole, l’Ucraina è uno stato indipendente al di là di ogni dubbio, Taiwan no. La Cina afferma che Taiwan è “parte del proprio paese” e la posizione degli Stati Uniti è di rispettare questa affermazione.

Soprattutto, il popolo taiwanese vuole la pace e la “via ucraina” non è un’opzione.

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