Tecnologia dell’informazione

Gli esseri umani memorizzano, recuperano, manipolano e comunicano informazioni fin da quando i Sumeri in Mesopotamia svilupparono la scrittura cuneiforme verso il 3000 a.C. ma il termine dell’informazione nel suo senso moderno apparve per la prima volta in un articolo del 1958 pubblicato nella Harvard Business Review; gli autori Harold J. Leavitt e Thomas L. Whisler commentavano che “la nuova tecnologia non ha ancora un unico nome consolidato. La chiameremo tecnologia dell’informazione (TI).”

La loro definizione consiste di tre categorie: tecniche di elaborazione, l’applicazione di metodi statistici e matematici al processo decisionale e la simulazione di pensieri di ordine superiore attraverso programmi informatici.

In base alle tecnologie di memorizzazione ed elaborazione impiegate, è possibile distinguere quattro diverse fasi dello sviluppo della TI: pre-meccanica (3000 a.C. – 1450 d.C.), meccanica (1450–1840), elettromeccanica (1840–1940) ed elettronica (1940–oggi). Questa voce si focalizza sul periodo più recente, cominciato all’incirca nel 1940.

L’espressione tecnologia dell’informazione, in acronimo TI (in inglese information technology, in acronimo IT), indica l’utilizzo di elaboratori e attrezzature di telecomunicazione per memorizzare, recuperare, trasmettere e manipolare dati, spesso nel contesto di un’attività commerciale o di un’altra attività economica.

Il termine si usa comunemente come sinonimo di computer e reti di computer, ma ricomprende anche altre tecnologie di distribuzione dell’informazione come la televisione e i telefoni. Parecchie industrie sono legate alla tecnologia dell’informazione, inclusi hardware, software, elettronica, semiconduttori, internet, attrezzature per telecomunicazione, commercio elettronico e servizi informatici.

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