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Il principale produttore ed esportatore mondiale di lattice naturale è la Thailandia, ma le iniziative ambientaliste stanno cercando di rendere più verde un’industria associata alla deforestazione, all’erosione del suolo o all’impiego di manodopera illegale.
Prima di diventare gomma – usata per fabbricare pneumatici, preservativi o guanti medicali – il lattice naturale viene raccolto sotto forma di liquido lattiginoso dal tronco dell’albero, asportando un pezzo di corteccia con un coltello, prima dell’alba.
Dei quasi 15 milioni di ettari di piantagioni di gomma nel mondo, FSC ha dichiarato di certificarne 220.000, di cui 73.000 in Thailandia – ovvero circa il 2% delle aree coltivate nel regno, che fornisce più di un terzo della produzione al mondo del lattice naturale.
Questo settore cruciale per il Paese, che esporta più di 4 milioni di tonnellate all’anno, conta su una moltitudine di piccoli agricoltori familiari, spesso isolati, le cui pratiche sono a volte difficili da monitorare.
La tracciabilità è tornata al centro del gioco, da quando a dicembre l’Unione Europea ha siglato un accordo senza precedenti che vieta l’importazione di prodotti che contribuiscono alla deforestazione, tra cui la gomma.
Per convincere gli agricoltori, Agriac, un intermediario che li incoraggia ad adottare gli standard FSC, offre un bonus di tre baht (circa 8 centesimi) per ogni chilo venduto, quaranta baht acquistati (circa 1,10 euro).
Photo courtesy by laplumeria
[Ecologia – Ambiente]
