USA – Processo El Chapo. Formata la giuria popolare
USA – Processo El Chapo. Formata la giuria popolare

USA – Processo El Chapo. Formata la giuria popolare

Saranno sette donne e cinque uomini a dover giudicare dei reati imputati a Joaquin Guzman Loera, il narcotrafficante messicano noto con il soprannome di “el Chapo”, nel processo aperto lunedi’ presso un tribunale di New York. La giuria popolare, composta ieri, annovera tra le sue fila tre immigranti, una donna polacca, una etiope e un uomo del sud-est asiatico. A questi – riporta il quotidiano messicano “El Universal” – vanno anche aggiunti tre persone con perfetta conoscenza della lingua spagnola: questi pero’ hanno dovuto giurare di esprimere il loro giudizio basandosi esclusivamente sulla traduzione in inglese fornita dal tribunale.

Secondo quanto riferisce la testata, tutti tranne una donna, hanno qualche o hanno sentito parlare del boss messicano.

Al tribunale di Brooklin Guzman deve rispondere di una serie di reati che vanno dall’associazione a delinquere fino all’importazione e distribuzione di droghe pesanti. “El Chapo”, considerato il leader del cartello di Sinaloa, e’ stato consegnato alle autorita’ statunitensi il 19 gennaio del 2017 al termine di un processo di estradizione aperto anche grazie ale accuse di omicidio presentate da diverse procure federali del Texas e della California. Senza contare – riassume il quotidiano “La Vanguardia” – i fascicoli aperti a suo carico negli stati di New York, California, Arizona, Illinois e Florida per riciclaggio di denaro, estorsione, sequestro traffico di e corruzione. Un insieme di incriminazioni che l’accusa ha sfoltito nella speranza di concludere in tempi relativamente rapidi il procedimento.

La diminuzione dei capi d’accusa, che secondo la difesa era comunque necessaria per la mancanza di prove adeguate, lascia impregiudicata la possibilita’ di una condanna all’ergastolo. La macchina allestita dalle autorita’ statunitensi per la vigilanza di Guzman e’ da tempo oggetto di minuziosi racconti dei . Il boss ha diritto alle sole visite dei suoi avvocati e delle figlie e di due telefonate al mese – controllate -, della durata non superiore ai 15 minuti, con la madre e la sorella.

(agenzia stampa Nova)

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